Biancofiore, tra sobrietà e propaganda
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Biancofiore, tra sobrietà e propaganda

Forse il profilo avrebbe potuto essere più alto, ma la necessità di risposte urgenti non sempre corrisponde alle migliori risposte. [Nuccio Fava]

Biancofiore, tra sobrietà e propaganda
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5 Maggio 2013 - 14.37


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di Nuccio Fava

Non manca di efficacia e rapidità l’azione del presidente del Consiglio anche nella nomina dei vicemistri e dei sottosegretari. Forse il profilo avrebbe potuto essere più alto, ma la necessità di risposte urgenti non sempre corrisponde alle migliori risposte. Sicuramente con leggerezza si è assegnato il sottosegretariato alle pari opportunità all’onorevole Biancofiore, che ha subito contraddetto l’invito alla sobrietà e alla discrezione raccomandato dal presidente Letta, come cifra caratterizzante l’azione di tutto l’esecutivo.

L’incidente è stato chiuso immediatamente e potrà forse rappresentare un precedente utile da non ripetere. L’elemento più positivo del nuovo governo rimane il taglio europeista che Letta ha dato all’impostazione politica e programmatica del suo esecutivo, illustrando con efficacia gli impegni enormi da assumere con le sue dichiarazioni alle Camere.

La stessa impostazione è stata subito dopo rappresentata nelle capitali europee, con il doppio obbiettivo di mostrare la determinazione e la coerenza con cui l’Italia intende procedere, ma sollecitando allo stesso tempo l’Europa, singoli Stati ed istituzioni UE, di invertire la rotta aprendo finalmente ad una politica di crescita indispensabile per una lotta efficace alla disoccupazione, il vero incubo che si aggira per l’Europa. Sono queste le strategie di fondo su cui dovrebbe concentrarsi l’impegno più deciso dell’intera compagine governativa, non meno che di tutte le forze che la sostengono e che finiscono anche per creare il clima entro cui l’esperienza del governo Letta ha bisogno di svilupparsi. Dalla vicenda Biancofiore al gran rumoreggiare su Imu e impraticabile candidatura di Berlusconi alla presidenza della convenzione per le riforme istituzionali.

Si tratta in ogni caso di fastidiosi e preoccupanti rumori di fondo che per fortuna non dovrebbero provocare sconquassi. Contribuiscono però non solo tra i cittadini italiani, ma anche nell’opinione pubblica e nei governi europei, a fare dubitare della tenuta del governo e della sua capacità di affrontare davvero i gravi problemi dell’Italia che deve riuscire invece a mettere finalmente almeno tra parentesi, storiche contrapposizioni e un clima da campagna elettorale perenne.

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