Primarie Pd: risultati ufficiosi e molte sorprese
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Primarie Pd: risultati ufficiosi e molte sorprese

Ha partecipato un milione di persone. Riconfermate alcune "vecchie guardie" (Bindi, Finocchiaro, Damiano). Ma in generale vincono donne e giovani.

Primarie Pd: risultati ufficiosi e molte sorprese
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31 Dicembre 2012 - 12.23


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I dati sono solo ufficiosi e saranno ufficializzati solo domani. Ma, insomma, si sa quasi tutto. Le primarie del Pd – la prima volta con cui il partito di centrosinistra ha permesso agli elettori di scegliere come comporre una parte della lista, vista l’incapacità del parlamento di modificare il porcellum – hanno protato a votare un milione di persone: è lo “zoccolo duro” delle primarie piddì, aumentate nell’ultima occasione di voto (la sfida Bersani-Renzi) grazie alle nuove regole caldeggiate dai renziani – che solo in parte erano stati accontentati.

Più giovani che vecchi A quanto pare i territori premiano i volti del Pd che sono noti per avere un programma, oltre ovviamente a quelli che hanno forti radicamenti territoriali. Ci sono alcune vecchie guardie che ottengono una riconferma, ma in generale – secondo le prime indiscrezioni – vincono di più i giovani e sconosciuti, mentre i parlamentari uscenti ottengono poche preferenze. E’ sicuro invece che quasi dappertutto la componenete ex Ds vince sulla Margherita, a riconferma che il partito ha una cultura politica ancora legata al “pezzo” nato dalla dissoluzione del Pci, cosa che non mancherà di creare problemi tra le due “anime” del partito del centrosinistra, sorto per rispondere al meccanismo maggioritario, ma che ha sempre sofferto della difficoltà a sintetizzare le due culture.

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I nomi. Finocchiaro ce la fa a spuntare la sifda di Taranto e Rosy Bindi vince in Calabria. Il giovane Pippo Civati, consigliere regionale,
37 anni, è primo in Lombardia. Cesare Damiano, ex ministro del
Lavoro, deputato uscente, primo in Piemonte. Nel Lazio sarebbe
primo Stefano Fassina, responsabile del dipartimento
economico. A Milano, il candidato più votato è Barbara
Pollastrini, deputato uscente.

Giorgio Gori, ex dirigente Mediaset, spin doctor di Matteo
Renzi, il sindaco di Firenze che ha sfidato Bersani per la
leadership del centrosinistra, non ce l’ha fatta a Bergamo.
Prima di lui, Elena Carnevali, capogruppo del Pd in Comune, e
il deputato uscente Giovanni Sanga. Ma Gori potrebbe essere
recuperato nella quota dei parlamentari su cui deciderà il
segretario o in un incarico (sottosegretario alle
telecomunicazioni?) in un eventuale governo di
centrosinistra. Renzi dichiara intanto di ”essere a
disposizione di Bersani per la campagna elettorale”.

In Lombardia, dietro Civati, arriva un altro segnale
significativo di rinnovamento. Sono i trenta-quarantenni a
vincere le primarie: Veronica Tentori, ventisettenne, a
Lecco; Alan Ferrari a Pavia e Chiara Braga a Como (sotto i
quaranta entrambi). Dietro Pollastrini a Milano, arriva
un’atra donna: Lia Quartapelle.

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In Piemonte, dietro Damiano, si classificano Paola Bragantini
e Francesca Bonomo (28 anni). Penalizzati i deputati uscenti,
si salverebbero solo Stefano Esposito e Anna Rossomando. Tra
le sorprese, i tanti voti ottenuti da Francesca Bonomo, 28
anni, consigliera comunale di Barbania, animatrice
parrocchiale.

In Liguria, primi in classifica sono Lorenzo Basso,
segretario regionale, e Mario Tullo, deputato uscente. La
prima delle donne e’ Roberta Pinotti, senatrice uscente. A
Imperia vince Donatella Albano, ex consigliere comunale a
Bordighera, la prima a denunciare le infiltrazioni della
mafia nel suo Comune.

In Campania, si impongono Antonio Amato (consigliere
regionale), Enzo Cuomo (ex sindaco di Portici), Fulvio
Bonavitacola (deputato uscente), Salvatore Piccolo (deputato
uscente). Prime tra le donne, Valeria Valente, Assunta
Tartaglione, Angelica Saggese.. Conferma per Pina Picierno,
deputato uscente, a Caserta. Tra le donne piu’ votate,
Stefania Pezzopane, ex presidente della Provincia
dell’Aquila.

In Umbria, dovrebbero aver ottenuto un posto in lista
Gianpiero Bocci, Gianluca Rossi, Giampiero Giulietti, Anna
Ascani, il deputato orvietano Carlo Emanuele Trappolino e
Nicoletta Valli. In Emilia Romagna sono in testa il renziano
Matteo Richetti e la ventottenne Giuditta Pini, segretaria
regionale dei giovani del Pd giovani democratici vince a
sorpresa. In provincia di Bologna si affermano Andrea De
Maria, Claudio Broglia, Sergio Lo Giudice, Paolo Bolognesi.
Tra le donne, si segnalano i risultati positivi di Marilena
Fabbri, Rita Ghedini, Donata Lenzi e Sandra Zampa. In Emilia,
non dovrebbero essere confermati due parlamentari uscenti:
Salvatore Vassallo e Paolo Nerozzi.

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La candidatura di Mucchetti del Corsera

Bersani ha dichiarato:
”Sono numeri largamente superiori alle nostre aspettative
per una esperienza che non ha precedenti nella storia
politica nazionale ed europea Abbiamo fatto una cosa
difficilissima ma bellissima. Correre qualche rischio
significa ottenere qualche risultato”. Il segretario coglie
l’occasione per annunciare la candidatura di Massimo
Mucchetti, vicedirettore del ”Corriere della Sera”, nella
quota del 10% dei candidati che spetta a Bersani decidere.

Su Twitter, il vicesegretario Enrico Letta fornisce un primo
commento sui risultati delle primarie: ”Ha funzionato il
meccanismo della doppia preferenza di genere. Grandi successi
per molte donne giovani (senza logiche di apparato)”.
Nel Lazio, dove primeggia Fassina, gli altri candidati
dovrebbero essere Umberto Marroni, Marco Miccoli, Matteo
Orfini Micaela Campana, Ileana Argentin e Monica Cirinnà. In
Puglia, secondo un primo spoglio, primeggerebbe il deputato
uscente Francesco Boccia.

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