Perché io siciliano dell’antimafia voto Renzi
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Perché io siciliano dell’antimafia voto Renzi

Il peggio della politica siciliana sta con Bersani. Veltroni ha detto: “La lotta alla mafia chiama in causa anche il Pd. In questi mesi ho taciuto di fronte a cose insopportabili”.

Perché io siciliano dell’antimafia voto Renzi
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1 Dicembre 2012 - 10.17


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di Peppe Arnone

Le persone che Veltroni denunziava per il loro profilo e per i loro rapporti relativamente alla questione mafia in Sicilia sono i capi incontrastati del Pd bersaniano nell’isola. Mirello Crisafulli rappresenta in se uno dei più grandi scandali della politica italiana. E’ quel politico intercettato casualmente da una videocamera della Polizia mentre da indicazioni al capomafia Bevilacqua: “quella impresa se vuole quell’appalto deve battere un colpo e deve batterlo forte”. È da tempo che chiedo a Bersani una parola chiara su come e perché, malgrado questa intercettazione e le altre similari che adesso riporto, Crisafulli sia stato rieletto per due volte al Senato. Nell’intercettazione Crisafulli si vantava di affidare appalti ad imprenditori molto discussi e di dare benedizioni agli accordi tra imprese. E ancora il capomafia gli chiedeva assunzioni di suoi amici in lavori pubblici condizionati dal senatore. Non mancavano le discussioni su spartizioni di assessorati in vari comuni. Questo è oggi il massimo capo della corrente di Bersani in Sicilia. Bersani a Enna, ove Crisafulli spadroneggia, domenica ha ottenuto oltre il 60% dei voti.

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Che dire delle vicende agrigentine, dell’incredibile rapporto tra il già viceministro e già Presidente della Regione Siciliana On. Capodicasa e il sindaco rimosso per mafia Calogero Gueli, padre, suocero e socio in imprese illegali di mafiosi condannati definitivamente. Gueli, sindaco rimosso per mafia, aduso a lanciare minacce di morte contro di me, tanto gravi da suscitare la reazione di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera. L’on Capodicasa è andato ad officiare il lutto cittadino del sindaco rimosso per mafia (!!!!) definendo “corvi, sciacalli e iene” gli uomini dell’antimafia che avevano abbattuto il regime illegale della famiglia Gueli.

La Sicilia offre a Bersani anche la senatrice Finocchiaro, il cui marito, trasformatosi da ginecologo affermato in imprenditore dell’informatica, ha ottenuto senza gara un appalto di quasi due milioni di euro da un azienda sanitaria politicizzata. È stato appena rinviato a giudizio. Avrebbe esercitato pressioni per ottenere l’appalto. Se non fosse stato sposato con la senatrice Finocchiaro ma con la titolare di una lavanderia avrebbe ottenuto lo stesso questo appalto?

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Per queste ragioni io sorrido ironicamente quando Bersani parla di moralità come suo punto programmatico. Per queste ragioni ritengo Matteo Renzi molto ma molto più credibile e mi associo alla necessità di rottamare tutta questa gente e i loro protettori. Per inciso queste persone stanno in Parlamento da un quarto di secolo. Da un quarto di secolo la Sicilia soffre della piaga della endemica illegalità. Le storie che ho raccontato forse fanno capire il perché mi auguro che Renzi vinca.



  RENZI vs BERSANI


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