Primarie, Renzi sbotta: no a nuove regole
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Primarie, Renzi sbotta: no a nuove regole

"Se vogliamo fare le primarie le regole già ci sono". I "rottamatori" contestano le norme più "stringenti". Rossi: "Basta brogli".

Primarie, Renzi sbotta: no a nuove regole
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redazione Modifica articolo

4 Ottobre 2012 - 10.45


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“Sarà un boomerang, e Bersani non lo deve permettere. Non capisco perché il Pd abbia paura di primarie libere aperte”. Matteo Renzi punta i piedi, le nuove regole per le Primarie, la cui bozza è stata anticipata ieri dalloe agenzie, sono state uno schiaffo in faccia per il sindaco di Firenze che è sicuro di fare incetta di voti nel round pseduo elettorale che dovrà decidere chi guiderà il Pd alle prossime elezioni. “Se Bersani vuole fare le primarie, e sono sicuro che le voglia fare, lo deve dimostrare”.

Le nuove regole che hanno cercato di mettere insieme le varie anime del Pd ora che il gioco si fa duro, potrebbero nuocere alla candidatura di Renzi. Si prevede infatti la costituzione di un “albo pubblico degli elettori”. Sul punto le certezze sono poche. Dove ci si registrerà? Secondo le indiscrezioni si vorrebbe allestire in ogni Comune un ufficio ad od hoc – pseudo anagrafico – ma oggi Pippo Civati, a Omnibus La 7, ha detto: “Non ci vedo niente di male in un albo, ma certo non si può chiedere agli elettori di doversi recare da qualche parte due volte per votare il proprio candidato”. Ma effettivamente pare difficile immaginare un’altra soluzione. Il secondo punto è che chi vota al primo turno potrà votare anche al ballottaggio, gli altri no. Regola in effetti un po’ assurda, visto che non è prevista neanche per le elezioni “ufficiali”. La terza regola è che chi vuole votare aderisca a un documento, una specie di manifesto, di appoggio al progetto del centrosinistra. Per quanto aleatorio, un modo per esorcizzare il pericolo che alle urne del Pd si presentino a frotte gli elettori del Pdl.

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Se ne discuterà all’Hotel Ergife di Roma sabato, e già domani al Comitato del partito. Quella di sabato sarà un’assemblea “piena di sorprese” ha promesso Civati. Chi invocava nuove regole sostiene che quelle finora utilizzate hanno aperto la porta a troppi brogli, come ha detto oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alla trasmissione Agorà della Rai: “Se i digita su un motore di ricerca “elezioni e brogli”, non viene fuori solo Putin, ma anche il Pd. Ecco: vorrei evitarlo”, ha detto Rossi. E’ altrettanto vero, però, che finché Renzi non ha cominciato a prendere quota, molte anime del partito hanno fatto finta di niente, rimuovendo il “problema primarie” – inviso a molti, da sempre – nonostante il meccanismo di scelta del candidato abbia ormai preso piede nell’opinione pubblica, e sia costato al Pd più di qualche Comune e Regione.

“Tutti i sondaggi, al di la’ dei voti ai singoli nomi in corsa, su una cosa sono unanimi: il Pd sta crescendo. E sale grazie al confronto che s’e’ aperto con le primarie. Adesso invece le vogliono fare finte. Spero davvero che intervenga Bersani”, ha insistito Renzi nell’intervista all’Unità.

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