Cara A.D., non mescolare il porno col PD
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Cara A.D., non mescolare il porno col PD

Lettera alla compagna segretaria del PD di San Miniato che gira film porno. Comunisti, libertari e l'amica Rosy Bindi. Berlusconi è l'effetto e non la causa del degrado italiano.

Cara A.D., non mescolare il porno col PD
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Stefano Marcelli Modifica articolo

30 Giugno 2011 - 14.26


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Quand’ero bambino, nella mia famiglia di comunisti fiorentini, mi si insegnava che il militante del Partito doveva lavorare più e meglio degli altri e tenere un comportamento inappuntabile. La trasgressione andava concentrata tutta nell’attività rivoluzionaria. Erano anche le regole fissate sul Quaderno dell’Attivista, il manuale operativo del buon quadro comunista. Negli anni del Movimento Studentesco, seguendo le orme di Pasolini e Adorno, dilatammo invece la trasgressione al campo del privato: amore libero, divorzio e aborto, e, per le donne, pillole e il mitico “ è mia e la gestisco da me “.
Nicky, nella Fgci, faceva scandalo sbandieranno ( forse per primo ) la sua omosessualità.
Ma si parlava di liberare i sentimenti, di abbattere i condizionamenti pesanti che hanno trascinato il divieto di divorzio e il delitto d’onore nel nostro Paese fino nei pressi della fine del secolo. La prostituzione e la pornografia non sono mai stati patrimonio della nostra generazione di libertini rivoluzionari: quella, era roba di destra. Anche perché, nella mitologia di sinistra, il rivoluzionario ( e la rivoluzionaria ) era dotato di un fascino travolgente che sbaragliava la concorrenza fino nei salotti bene e conquistava al primo sguardo, da dietro gli occhiali e la barba incolta d’ordinanza, qualunque nobile o borghese gli si parasse davanti.
Comunque la si giri, la tua scelta, cara compagna A.D, ventiquattrenne e, immagino, procace, segretaria del PD di san Miniato, uno dei distretti industriali più importanti della Toscana ( quello del cuoio ) di “ recitare “ ( si fa per dire ) in un porno amatoriale, non trova precedenti né giustificazioni in nessuna delle due anime ( quella libertaria e quella leninista ) della sinistra italiana. Non parliamo, poi, dell’anima altra del PD, quella della sinistra Dc che fa capo alla mia amica Rosy Bindi!
La questione non è se tu abbia o meno il diritto di fare di te e del tuo corpo quello che ti pare. Come si dice da noi: quando uno fa sul suo! Ma che tu abbia voglia di fare proprio quello. Colpisce, dopo tanti mesi passati a ragionare sul degrado della cultura dominante e il ruolo della donna, che i dirigenti locali del PD minimizzino una vicenda come questa relegandola al rango di “ una leggerezza “ e prendendosela con i media che gli darebbero troppo spazio.
Un anno fa l’Arci di Firenze è dovuta intervenire su una Casa del Popolo che affittava i locali a un sexy club. Qualcuno, a sinistra, ha fatto dilagare nel Paese sale Bingo gestiste da grandi società. Gli iscritti del PD di Colle Valdelsa hanno manifestato con Borghezio contro il progetto della moschea finanziato dal Monte dei Paschi.
Questa tua vicenda, cara A.D., conferma tutta la gravità della crisi di identità della sinistra italiana. Essere del PD significa anche avere dei valori di fondo quali l’eguaglianza fra gli esseri umani, il rifiuto della mercificazione della donna e dei sentimenti, la distinzione fra essere e avere? Lele Mora, la Minetti ed Emilio Fede potrebbero militare anche nel PD?
Si può benissimo aver voglia di divertirsi e arrotondare esercitando una delle più antiche attività del mondo. Ma, ti chiedo: perché, allora, fare politica?
Qualcuno dirà che è tutta colpa di Berlusconi e del berlusconismo. Io credo, invece, che il fatto che Silvio e tutta la sua banda di “ nani e ballerine “ siano in auge da quasi un ventennio, sia la conseguenza del degrado profondo di questa nostra società a tutti livelli. E non basta votare o schierarsi a sinistra per ritenersi vaccinati dai virus letali di questo tempo.
Proviamo tutti a rileggerci le puttanate scritte in questi anni da tanti opinionmaker: dall’ultraliberismo blairiano, al gossip scambiato per filosofia morale, ai miti del look e del marketing come fondamento della politica.
Cara A.D., dicono che sei giovane, e devi essere aiutata a riflettere sulle tue scelte.
Io ti do un consiglio, come se fossi mia figlia. Hai certo molti talenti: brava in politica, una recente laurea in letteratura, e sei pure portata per la recitazione. Scegline uno su cui puntare nella tua vita. Confonderli non credo sia utile. Dubito che i discorsi di Bersani tornino utili per interpretare certi ruoli. In bocca al lupo! Come disse qualcuno: signorina, lei è seduta sul suo futuro.

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