Partinico, il comune nega l'intitolazione del liceo a Peppino Impastato (è intitolato a chi aderì alle leggi razziali)
Top

Partinico, il comune nega l'intitolazione del liceo a Peppino Impastato (è intitolato a chi aderì alle leggi razziali)

Partinico, il comune nega l'intitolazione del liceo scientifico a Peppino Impastato. Mari Albanese (Pd): «Peppino Impastato rappresenta il patrimonio culturale più bello della nostra terra».

Partinico, il comune nega l'intitolazione del liceo a Peppino Impastato (è intitolato a chi aderì alle leggi razziali)
Il liceo Santi Severino a Partinico
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Gennaio 2024 - 11.35


ATF

A Partinico, comune di 30mila anime in provincia di Palermo, la giunta comunale ha negato l’intitolazione del Liceo scientifico locale a Peppino Impastato. La cosa ancora più vergognosa è che, attualmente, l’istituto è intitolato a Santi Savarino, militante del Pnf e poi eletto nelle file della Democrazia Cristiana. Del caso ha parlato Mari Albanese, responsabile del dipartimento «Antimafia sociale» del Pd Sicilia. 

«Quando la politica entra a gamba tesa nel mondo della scuola e della sua autonomia, è perché la cultura fa paura. Quello che sta accadendo a Partinico sull’intitolazione negata, da parte della Giunta comunale, del Liceo scientifico a Peppino Impastato fa molto riflettere. La partita si gioca tutta sul terreno ideologico, mantenere l’intitolazione a Santi Saverino iscritto prima al partito fascista e poi eletto senatore nella Democrazia cristiana con voli pindarici che virano verso un giustificazionismo storico becero e pericoloso». 

«Alla famiglia Impastato mi lega un rapporto di affetto e di impegno. So bene quali ferite si aprono ogni volta che la memoria di questo giovane ucciso barbaramente dalla mafia, viene oltraggiata e derisa. Ma desidero andare oltre». 

«Peppino Impastato rappresenta il patrimonio culturale più bello della nostra terra. Esempio fulgido di coraggio e bellezza soprattutto per le nuove generazioni che – prosegue – si avvicinano all’impegno sociale antimafia di cui abbiamo ancora tanto bisogno». 

«Questa diatriba, tutta siciliana nei modi, palesa uno spettacolo dialettico misero: l’arroganza del potere che desidera mantenere lo status quo, cancellare ombre che non si possono cancellare e mortificare la scelta democratica di una scuola e dei suoi studenti. La notte è ancora lunga, ma non permetteremo che la memoria di Peppino venga mortificata e con lui tutte le siciliane e i siciliani onesti. Come non permetteremo che la democrazia venga risucchiata in nome di un revisionismo storico che non potrà mai abbellire gli orrori del ventennio fascista». 

Native

Articoli correlati