Il comune di Jesolo rifiuta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini: la motivazione è ridicola
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Il comune di Jesolo rifiuta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini: la motivazione è ridicola

Il Comune di Jesolo ha respinto la richiesta avanzata dall'Anpi il 25 aprile scorso di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, sottolineando che tale riconoscimento è un atto storico che non può essere valutato secondo i criteri attuali.

Il comune di Jesolo rifiuta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini: la motivazione è ridicola
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13 Giugno 2023 - 16.27


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Il Comune di Jesolo ha respinto la richiesta avanzata dall’Anpi il 25 aprile scorso di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, sottolineando che tale riconoscimento è un atto storico che non può essere valutato secondo i criteri attuali.

Come se una repubblica democratica nata dalla lotta di Liberazione dal nazi-fascismo non dovesse fare i conti con il fascismo stesso.

L’amministrazione comunale ha sottolineato che non si può cancellare tutto ciò che è stato realizzato durante il periodo fascista e ha ribadito il proprio impegno nei principi della Costituzione, affermando di non avere bisogno di azioni puramente simboliche. Una vera e propria giustificazione ipocrita, visto che una cittadinanza onoraria si può cancellare con una penna.

Alcuni altri comuni italiani hanno affrontato la stessa questione, con alcune città che hanno optato per la revoca della cittadinanza onoraria, come Bergamo, Napoli, Modena, Arezzo e Matera, mentre altre come Brescia, Ravenna, Oristano e Bologna non hanno seguito tale decisione. La presidente dell’ANPI provinciale di Venezia, Cristina Paoletti, ha sottolineato che la cittadinanza onoraria non può essere paragonata a un’opera o a un edificio realizzati durante il fascismo, ma rappresenta un valore simbolico che presuppone la piena meritevolezza dell’individuo che la riceve, sia al momento del conferimento che in seguito. Secondo Paoletti, qualsiasi onorificenza può essere revocata se l’insignito si dimostra indegno.

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Christofer De Zotti, ribatte che anche «la precedente amministrazione della quale faceva parte anche il Pd non ha revocato questa cittadinanza» e ribadisce la sua posizione nei valori del 25 aprile, ricordando, tra l’altro, «di aver partecipato al presidio di solidarietà nei confronti della Cgil, stigmatizzando l’ attacco violento che il sindacato aveva subito. In ogni caso – rileva – più che pensare a togliere, io vorrei aggiungere: lo scorso 25 aprile sono stati ricordati dei partigiani jesolani caduti durante la Resistenza, e propongo quindi di dedicare una via al ricordo di queste persone».

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