Novara Pride: in piazza contro il governo "fascista e patriarcale"
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Novara Pride: in piazza contro il governo "fascista e patriarcale"

Il Novara Pride ha segnato l'inizio della stagione delle manifestazioni della comunità Lgbtqia+ in Italia, riscuotendo un grande successo con la partecipazione di almeno duemila persone

Novara Pride: in piazza contro il governo "fascista e patriarcale"
Novara Pride
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27 Maggio 2023 - 19.29


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Il Novara Pride ha segnato l’inizio della stagione delle manifestazioni della comunità Lgbtqia+ in Italia, riscuotendo un grande successo con la partecipazione di almeno duemila persone che hanno attraversato il centro di Novara, partendo dalla zona della Stazione e raggiungendo la piazza principale della città, piazza Martiri.

Un lunghissimo serpentone colorato, con moltissima musica (gli evergreen dei Pride, da Raffaella Carrà a Paola e Chiara), che si è ingrossato lungo il percorso. Davanti al corteo lo striscione con lo slogan «Di amore e di rivolta», e tanti cartelli che ricordavano la battaglia «per chiedere maggiore inclusività e ricordare l’importanza delle lotte della comunità, ancora più necessarie in questo periodo storico, sia in Italia che nel resto del mondo». 

 Moltissimi i giovani, ma non sono mancate le famiglie e le persone più avanti negli anni. Con il vasto ventaglio del mondo associativo, in strada anche le bandiere del Pd (presente con il gruppo consiliare del Comune al completo), del Movimento 5 Stelle e di +Europa. In corteo hanno sfilato con la fascia tricolore due dei cinque sindaci che hanno concesso il patrocinio, quelli di due piccoli comuni della provincia, Cureggio e Madonna del Sasso, che lo scorso anno aveva adottato una delibera antidiscriminazione che riprendeva i contenuti della bozza di Ddl Zan. Al Comune capoluogo, invece, dopo due anni di rifiuti, l’organizzazione non ha più richiesto il patrocinio

Durante il corteo non pochi riferimenti all’attualità politica. «Le nostre famiglie sono sotto attacco, la guerra è già qui, quando ci negano le cure mediche, quando ci discriminano», ha detto Laura Galasso, presidente di Novara Arcobaleno.

«La politica dell’odio di questo governo prima o poi finirà», ha aggiunto la madrina della giornata. Un riferimento, contornato da molti applausi anche al caso della donna trans manganellata a Milano. Negli interventi dal palco, molti gli attacchi al governo definito «fascista e patriarcale». Durante gli interventi anche qualche piccola contestazione da parte degli attivisti di Spazio Queer, un gruppo più radicale, che contestava la presenza in piazza di Polis Aperta, organizzazione di persone gay appartenente alle forze dell’ordine. A conclusione la piazza ha gridato, alzando in alto i cellulari, «vogliamo i nostri diritti».

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