Terremoto de L'Aquila, Marsilio: "Grande ferita per la ricostruzione pubblica e delle chiese"
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Terremoto de L'Aquila, Marsilio: "Grande ferita per la ricostruzione pubblica e delle chiese"

Terremoto de L'Aquila, 14 anni fa il sisma. Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo: «La grande ferita sta sulla ricostruzione pubblica e sulla ricostruzione delle chiese».

Terremoto de L'Aquila, Marsilio: "Grande ferita per la ricostruzione pubblica e delle chiese"
Il terremoto del 2009 a L'Aquila
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5 Aprile 2023 - 12.09


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Il terremoto che devastò L’Aquila e i numerosi paesi della sua provincia nell’aprile del 2009 non è ancora sparito. Gli evidenti segni, le ferite di quel territorio ancora sono visibili, sulla pelle degli abitanti e degli edifici.

«Ci sono stati anche degli errori nel corso del tempo sui modelli di ricostruzione» ha detto Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, negli studi di Skytg24.

«La spinta a finire subito l’emergenza, il sisma 2009 è l’unico che oggi non ha più uno stato di emergenza dichiarato quindi va con procedure ordinarie e questo comporta rallentamenti, l’inferno burocratico la fa da padrone.

«La grande ferita sta sulla ricostruzione pubblica e sulla ricostruzione delle chiese dove, io credo, condizionati e a volte un po’ da un vecchio furore, un tic ideologico che è duro a morire, l’idea che la Chiesa dovesse spendere tanti soldi con procedure assimilabili a quelle che un privato fa per il proprio condominio, per la propria casa, per le proprie aziende e capannoni».

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«D’altronde sono proprietà private parte delle chiese tranne quelle che appartengono al ministero degli interni al Fondo edifici di culto e allora questo assoggettamento alle procedure pubbliche ha portato a delle difficoltà enormi per le Curie vescovili che si sono trasformate in stazioni appaltanti, in centrali di committenza come se fossero Genio civile. Evidentemente non avevano tutte queste competenze, le Sovrintendenze archeologiche sono state travolte». 

«Immagina L’Aquila è una città d’arte, città di 99 chiese, 99 piazze, tutti i palazzi storici secolari – ha concluso – La ricostruzione non è mai stata un problema di fondi. Di anno in anno, quando si è reso necessario e si era pronti a fare tranche di ricostruzioni, i soldi alla fine ci sono stati, li abbiamo richiesti anche recentemente sono stati ristanziati nuovi fondi, il problema è più sulla procedura e sulle normative che consentono di andare avanti e sul fatto di dotare di personale gli uffici».

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