La ricetta della destra contro gli stupri: "Niente sorrisi provocatori o abiti vistosi"
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La ricetta della destra contro gli stupri: "Niente sorrisi provocatori o abiti vistosi"

La sindaca di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi (Lega) ha fatto distribuire per combattere lo stupro che è un campionario di oscurantismo

La ricetta della destra contro gli stupri: "Niente sorrisi provocatori o abiti vistosi"
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13 Gennaio 2023 - 19.05


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Poi se la prendono se qualcuno dice che la destra italiana non è solo reazionaria ma anche retrograda e oscurantista. E ogni giorni ce ne sono le prove.

 Niente «sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti». Non indossare gioielli o «oggetti di valore». Banditi abiti «troppo eleganti o vistosi». «Non guardate insistentemente e non fate commenti indirizzati all’altrui ragazzo/a». Finisce al centro della polemica la «ricetta» per evitare di incorrere in molestie e stupri, contenuta in un opuscolo che il comune di Cividale del Friuli (Udine) a guida leghista ha deciso di distribuire alle scuole. Un vademecum che gli studenti definiscono «inaccettabile», soprattutto perché parte da «consigli» dati alle donne, potenziali vittime di violenze di genere, anziché da una strategia di prevenzione che inizi dagli aggressori.

«Le nostre rivendicazioni riguardano l’educazione all’affettività all’interno delle scuole, per un reale cambiamento – è il punto degli studenti – Non vogliamo opinioni su come ci dobbiamo vestire». Nel mirino c’è l’opuscolo `Prevenire le aggressioni, combattere la violenza´, edito dal comune di Cividale del Friuli (Udine) e Regione Fvg. Un’iniziativa che la sindaca, Daniela Bernardi (Lega), continua a difendere: «Sono contenta che l’opuscolo, redatto da psicologi, che realizziamo già da tre anni, sia stato finalmente letto dagli studenti delle nostre scuole con spirito critico».

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La protesta si è accesa in particolare al convitto nazionale Paolo Diacono, dove a partire da oggi gli studenti hanno appeso sui muri dell’istituto cartelli di ferma condanna dell’operato dell’amministrazione e hanno organizzato assemblee in corridoi e aule. «Protestiamo perché riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo – afferma Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro – ma contestiamo anche l’opportunità stessa di un volantino rivolto alle potenziali vittime, quando è noto che la prevenzione delle violenze di genere deve partire innanzitutto dagli aggressori».

Contro i contenuti dell’opuscolo, nella parte relativa alla violenza di genere, si è schierata anche l’opposizione in consiglio comunale, con Alberto Diacoli (Prospettiva civica) ed Emanuela Gorgone (Civi_Ci). Ma, è ancora la replica del sindaco, «il fatto che gli studenti considerino i consigli dati `anacronistici´ testimonia che vivono situazioni normali e senza particolari disagi». 

L’amministrazione, conclude, è comunque disposta «a sedersi attorno a un tavolo per confrontarsi con gli studenti e le scuole per capire quali siano le loro effettive esigenze e rimodellare i contenuti di un opuscolo che voleva essere un momento di riflessione».

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Nel frattempo le opposizioni nazionale e regionale alzano gli scudi. «Sempre là si ricasca: se ti stuprano vuol dire che te la sei cercata, provocavi. Sembra la ripetizione di una mentalità maschilista in via di estinzione, e purtroppo è la tesi accreditata e diffusa dal comune di Cividale, guidato dal centrodestra», commenta la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani. «Sono intenzionato a presentare un’interrogazione in Consiglio regionale sull’opportunità da parte della Regione di produrre e distribuire materiali come questo, dai contenuti inaccettabili», annuncia Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Gli studenti insistono e chiedono «un dialogo concreto e alla pari e non un approccio infantilizzante o degradante». Quello che «pretendono» è un «reale cambiamento con l’ascolto da parte delle istituzioni». «Un’emergenza così endemica» va affrontata con «serietà». 

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