Pasolini, non si è mai indagato sul movente dell'omicidio ma ci sono tre Dna che...
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Pasolini, non si è mai indagato sul movente dell'omicidio ma ci sono tre Dna che...

Sembra assurdo ma di quanto emerso da quelle indagini, in particolare la presenza di tre Dna diversi presenti sulla scena del crimine quasi nessuno ne parla.

Pasolini, non si è mai indagato sul movente dell'omicidio ma ci sono tre Dna che...
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20 Dicembre 2022 - 21.44


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di Stefano Maccioni

Nel corso delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini in pochi avevano affrontato il tema del suo omicidio, avvenuto all’Idroscalo di Ostia nella notte tra il primo e il due novembre del 1975.

Poi improvvisamente l’argomento è ricomparso, come i fuochi di artificio di capodanno, pochi giorni fa, rilanciato da un documento pubblicato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere.

In pratica si legge  nella relazione della Commissione che : “Il 22 marzo 2022 cadeva il centesimo anniversario della nascita dello scrittore, giornalista e uomo di impegno civile Pier Paolo Pasolini.

Anche in concomitanza con tale ricorrenza sono state pubblicate, sulla sua tragica morte, inchieste di giornalismo investigativo che hanno ulteriormente e definitivamente sgretolato l’iniziale ipotesi, purtroppo allora sostenuta dai mezzi di comunicazione e da alcune pronunce giurisdizionali; secondo cui l’assassinio dello scrittore sarebbe stato solo il tragico esito di un incontro sessuale sfociato estemporaneamente in una aggressione da parte di un unico individuo e cioè Pino Pelosi”.

Il primo dato di particolare rilievo è sicuramente l’affermazione che i libri pubblicati in merito all’omicidio di Pier Paolo Pasolini, ne vengono citati soltanto due, hanno fatto venir meno quanto consacrato a livello giurisdizionale.

La Commissione critica, inoltre, i mezzi di informazione dell’epoca e le sentenze di secondo e terzo grado per aver avvalorato la tesi che Giuseppe Pelosi fosse l’unico responsabile dell’omicidio.

Nonostante la particolare rilevanza di tali affermazioni, considerata anche la autorevolezza della fonte, si dimentica tuttavia la Commissione che nel 2009 venne presentata dal sottoscritto una istanza di riapertura delle indagini poi effettivamente realizzatasi nel 2010 a seguito delle dichiarazioni rese dal senatore Marcello Dell’Utri in merito al ritrovamento dell’appunto 21 di Petrolio, ultima opera di Pasolini.

Sembra assurdo ma di quanto emerso da quelle indagini, in particolare la presenza di tre Dna diversi presenti sulla scena del crimine quasi nessuno ne parla.

Ho scritto un libro “Pasolini un caso mai chiuso” per riassumere un lavoro durato oltre 14 anni ed ogni volta che leggo un articolo o sento un’intervista di persone che esprimono giudizi sull’omicidio ignorando quanto è stato raccolto fino ad oggi vengo pervaso da una rabbia mista a sdegno.

Nel 2016 eravamo quasi arrivati a costituire una Commissione parlamentare di inchiesta avente ad oggetto l’omicidio di Pier Paolo Pasolini ma tutto naufragò per la caduta del governo Renzi. 

Adesso la Commissione antimafia ha comunque il merito di  riportare alla ribalta la questione e soprattutto la figura di Maurizio Abbatino.

Ebbene pochi forse sanno che nel 2015 quando presentai l’opposizione alla archiviazione chiesi tra le altre cose di sentire proprio Maurizio Abbatino che peraltro compariva in una delle tante foto scattate all’Idroscalo di Ostia dopo il brutale assassinio.

Mi chiedo, poi, se è così importante datare la nascita della Banda della Magliana quando Maurizio Abbatino confessa di aver partecipato al furto delle pizze dell’ultimo film girato da Pasolini ovvero Salò e le 120 giornate di Sodoma e quando il principale testimone oculare che avrebbe visto Pasolini e Pelosi la sera dell’omicidio sarà anche lui legato a quella associazione malavitosa.

Tutte coincidenze?

La verità è che fino ad oggi non si è mai veramente indagato sul movente dell’assassinio e non si sono effettuati riscontri sui tre DNA individuati sui reperti custoditi presso il museo criminologico di Roma dei quali nessuno fino al 2009 aveva richiesto effettivamente che fossero esaminati con le moderne tecniche scientifiche.

E’ possibile che tutto ciò venga sistematicamente ignorato nonostante tutte le uscite effettuate sui mass media? Prima di scrivere un articolo su un tema così complesso non sarebbe opportuno che certa stampa si informasse a 360 gradi?

Il problema di fondo è che l’omicidio Pasolini non può essere affrontato come uno spot pubblicitario in un articolo ma richiede un sistematico studio di tutto il materiale finora raccolto che credetemi è veramente immenso.

Il messaggio che però non deve assolutamente passare è quello di sostenere che poiché è tutto troppo complicato si deve rinunciare a raggiungere la verità. Se essere complottisti significa non accettare la verità ufficiale anche io posso essere definito tale.

Non ho mai creduto che Pelosi avesse agito da solo e di questo adesso ne sono perfettamente certo. Non per convinzione personale ma perché ho le prove. 

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