Camicie nere sfilano a Predappio impuniti: saluti fascisti per commemorare i 100 anni dalla Marcia su Roma
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Camicie nere sfilano a Predappio impuniti: saluti fascisti per commemorare i 100 anni dalla Marcia su Roma

Circa duemila persone si sono date appuntamento nel paese del Forlivese dove è nato ed è sepolto Benito Mussolini.

Camicie nere sfilano a Predappio impuniti: saluti fascisti per commemorare i 100 anni dalla Marcia su Roma
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30 Ottobre 2022 - 14.31


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Predappio si è chiusa con i saluti romani la manifestazione per commemorare il 100esimo anniversario della Marcia su Roma. Circa duemila persone si sono date appuntamento nel paese del Forlivese dove è nato ed è sepolto Benito Mussolini. Presenti non solo adulti con le camicie nere, ma anche bambini vestiti di nero con i loro genitori. Il corteo si è diretto verso la cripta del duce e ha scandito per tre volte il grido “Per sua eccellenza Benito Mussolini”, con la risposta dei camerati. Poi l’inno italiano e “Allarmi siam fascisti”.

“Camerata Benito Mussolini!” “Presente!”, gridano per tre volte i nostalgici del Ventennio quando il corteo arriva al termine, davanti al cimitero di Predappio. I saluti e i ringraziamenti ai presenti quest’anno sono arrivati direttamente da Orsola Mussolini, pronipote del duce. Dal palchetto allestito sulle scale del cimitero Mirco Santarelli degli Arditi chiede di mettersi una mano sul cuore invece che fare il saluto romano per commemorare il duce, per non rischiare una denuncia di apologia di fascismo, ma il consiglio non viene rispettato da tutti visto che in molti alzano il braccio, in attesa di entrare nella cripta.

“Ci aspettavamo tanta gente, ma non così – ha detto Orsola Mussolini – sono venuti da diverse parti d’Italia e persino dall’estero. Ci sono anche degli spagnoli, della falange, con la Spagna, Franco, c’è sempre stato un grande rapporto”. “Se dopo 100 anni siamo ancora qui è per rendere omaggio a colui che questo Stato volle e al quale non faremo mai mancare la nostra ammirazione”, ha concluso. 

“Siete uno spettacolo. Il desiderio mio e di mia sorella Vittoria – ha detto – è portarvi un caloroso ringraziamento per aver organizzato e portato a termine questa manifestazione così sentita. Manifestazione servita a ricordare la marcia di 100 anni fa” che portò il re “a conferire al nostro bisnonno l’incarico di fare il presidente del Consiglio. Da lì, lui e i suoi collaboratori partirono per fare uno Stato nuovo, più efficiente e più efficace, teso a risolvere i problemi”.

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