L’attività dello Stromboli prosegue, con crolli e i flussi lavici che non raggiungono più il mare come nelle passate ore e si attestano a metà costa, a circa 400 metri sul livello del mare. Lo rendono noto gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. Anche dalle parziali e discontinue immagini delle telecamere di sorveglianza, dovute soprattutto alle avverse condizioni meteo, si osserva che è diminuita l’alimentazione della colata.
Per ora la situazione sullo Stromboli è in costante evoluzione. Per avere un quadro più chiaro bisogna attendere le prossime ore». Lo ha spiegato all’AGI Gianfilippo De Astis, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Negli ultimi due giorni – ha spiegato – abbiamo assistito ad un vero e proprio cambiamento dell’attività eruttiva dello Stromboli che ha mostrato una serie di cambiamenti non solo nei parametri geofisici monitorati (tremori, segnali di deformazione e instabilità dei versanti), ma anche di quelli strutturali. Abbiamo assistito infatti a crolli che hanno modificato l’area craterica del vulcano e i punti (bocche) di fuoriuscita del magma, in particolare del cratere di nordest. Si sono verificate valanghe di materiale incandescente e rotolamenti consistenti di blocchi di lava e detriti lungo la sciara del fuoco e anche il flusso del magma è stato molto più intenso, generando una colata di lava continua che ieri ha raggiunto il mare»