Emergono alcuni dettagli sull’uccisione della giovane Saman Abbas: alcune dichiarazione rilasciate ai carabinieri di Reggio Emilia, hanno disegnato il seguente quadro: la ragazza era tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, così da permettere allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda. La madre, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto, era stata allontanata dal marito, Shabbar Abbas.
Poi sarebbe intervenuto un uomo misterioso che avrebbe aiutato a finirla, prima di infilare il corpo in un sacco, caricarlo su una bici e poi, dopo averlo fatto a pezzi, gettarlo nel Po. Sarebbero le fasi del delitto raccontate da uno degli indagati, Ijaz, a un altro detenuto, che a sua volta lo ha riferito alla polizia penitenziaria. Queste dichiarazioni, per i carabinieri di Reggio Emilia sono credibili solo in parte.