Siccità, l'altra crisi. Coldiretti: "L'agricoltura al Nord è in ginocchio, stimati danni per 2 miliardi di euro"
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Siccità, l'altra crisi. Coldiretti: "L'agricoltura al Nord è in ginocchio, stimati danni per 2 miliardi di euro"

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha inviato a Roma la richiesta di stato di calamità

Siccità, l'altra crisi. Coldiretti: "L'agricoltura al Nord è in ginocchio, stimati danni per 2 miliardi di euro"
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17 Giugno 2022 - 09.17


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Dalla Lombardia alla Sicilia, passando per Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Puglia e Calabria: la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in circa 2 miliardi di euro per effetto del calo dei raccolti. E’ la stima della Coldiretti, che ha fotografato l’emergenza acqua nei campi. Intanto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha inviato a Roma la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura.

Le Regioni più colpite:

In Lombardia la siccità sta già compromettendo parte delle coltivazioni in campo. Le prime stime su orzo e frumento, da confermare a raccolta avvenuta, indicano cali delle rese fino al 30%. Osservati speciali anche il mais e riso che hanno bisogno di acqua per crescere. Viene stimata una riduzione del 30% delle foraggere con un danno conseguente per le aziende zootecniche. Sui cereali a semina autunnale c’è un calo di produzione del 30%. Gravi danni anche alla viticoltura con la produzione di acini sotto la media e molto radi.

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Danni al foraggio destinato a capre, pecore e mucche, ma colpiti sono anche gli uliveti e il basilico per il classico pesto alla genovese

La Piana di Catania paga un sistema irriguo fatiscente ma persino chi ha sistemi di irrigazione moderni ha difficoltà a bagnare gli agrumi. A secco anche fichi dindia, seminativi, ortaggi.

Il conto per la siccità, secondo la Coldiretti, è pari ad oltre 70 milioni di euro l’anno. A preoccupare è la riduzione delle rese di produzione di coltivazioni in campo come grano e altri cereali, ma anche di foraggi per l’alimentazione degli animali, di ortaggi e frutta. Si stima, inoltre, un calo sensibile della produzione di olive del 40%. Nelle campagne è sempre più concreto il rischio di una riduzione importante delle rese delle produzioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta.
Il caldo torrido scatena milioni di cavallette che stanno devastando 30mila ettari di coltivazioni, divorando i raccolti delle campagne. A questi ritmi si rischia la distruzione di cinquantamila ettari entro poche settimane.

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Emergenza laghi – La siccità colpisce anche i laghi. “Per i laghi del Centro la situazione non è facile e altrettanto vale per i fiumi – spiega a Il Messaggero Ramona Magno, responsabile dell’Osservatorio siccità del Centro nazionale delle ricerche. – Quando i loro livelli si abbassano si alzano le concentrazioni degli inquinanti che non riescono ad essere diluiti e, di conseguenza, causano problemi alla flora e alla fauna”.

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