Sciopero per 100mila lavoratori della Vigilanza privata: i sindacati incontrano il Ministro Orlando
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Sciopero per 100mila lavoratori della Vigilanza privata: i sindacati incontrano il Ministro Orlando

Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, hanno proclamato una giornata di sciopero per il 2 maggio 2022

Sciopero per 100mila lavoratori della Vigilanza privata: i sindacati incontrano il Ministro Orlando
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2 Maggio 2022 - 14.45


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di Stefano Giangreco

Sarà sciopero, i 100 mila lavoratori del settore della Vigilanza privata e  servizi fiduciari scendono in piazza, dopo quasi sette anni di trattative per il rinnovo del CCNL , la situazione non è più sostenibile. Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, hanno proclamato una giornata di sciopero per il 2 maggio 2022, l’appuntamento è Roma, alle ore 10.00,  a  piazza della Repubblica.

Il 13 aprile si è svolto l’attivo nazionale dei delegati di categoria, l’assemblea  ha deciso di proclamare una giornata di sciopero, visto l’atteggiamento delle associazioni imprenditoriali, Assiv, Univ, Anivip, Lega Coop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro, invece di presentare una proposte a in merito al rinnovo del CCNL  hanno bloccato la trattativa per la creazione di una nuova associazione imprenditoriale non meglio precisata.

Inoltre le stesse associazioni non hanno mostrato nessuna disponibilità al dialogo, e hanno ribadito la loro richiesta di riposo dopo 14 giorni di lavoro continuativo e una cifra di aumento salariale inferiore a 90 euro per i sette anni di mancato rinnovo, richieste inaccettabili per le organizzazioni sindacali, visto ad oggi dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, l’inflazione ha superato la soglia del 6%  penalizzando fortemente il potere d’acquisto dei lavoratori a basso reddito.

Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, hanno incontrato il ministro del lavoro Orlando per denunciare la crisi del settore, e lo stato di profonda sofferenza  dei lavoratori senza un aumento salariale fermo al 2015, il mancato rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza, e ribadiscono inoltre la distanza delle Istituzioni e la mancanza di un quadro normativo adeguato all’evoluzione del settore e alle esigenze e professionalità degli addetti.

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