Andrea Costa, presidente di Baobab Experience, atteso martedì da una sentenza in un processo in cui è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter andare a portare in salvo donne, uomini e bambini ucraini. Fa però impressione, soprattutto nel mio caso e nel caso di Baobab Experience, l’associazione che presiedo, il fatto che si riesca a tornare da questo Paese con delle persone attraversando cinque frontiere, di cui due di Paesi non comunitari, e che poi si rischino allo stesso tempo fino a 18 anni di carcere per aver portato in un campo della Croce Rossa a Ventimiglia otto ragazzi del Sudan e uno del Ciad. La questione dei ‘due pesi e due misure’ si fa sentire, ma vogliamo esserci per ribadire che la battaglia è la stessa e parte dal diritto e dover di aiutare chi ha bisogno”.
Costa è tornato da poco da una missione al confine fra Moldavia e Ucraina realizzata da Baobab e da altre associazioni. Parlando oggi, ha ribadito di “essere contento di stare qui con le donne e gli uomini di Mediterranea, di cui abbiamo sempre sostenuto la battaglia per l’accoglienza e i salvataggi in mare, e di Casetta Rossa, che da otto anni prepara la cene per i migranti che assistiamo”. Tutte queste azioni, secondo Costa, “sono parte dello stesso modo di intendere la solidarietà verso i profughi”.