Sulla sanità, la Chiesa siciliana all'attacco di Musumeci
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Sulla sanità, la Chiesa siciliana all'attacco di Musumeci

Sotto accusa, il piano trasmesso dal governo regionale al ministero per usare gli 800 milioni del Pnrr per la sanità. Per Caltanissetta il progetto del governo Musumeci non prevede uno solo dei 39 ospedali di comunità.

Sulla sanità, la Chiesa siciliana all'attacco di Musumeci
Nello Musumeci
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9 Febbraio 2022 - 10.29


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Attacco durissimo della Chiesa isolana al governo della Regione Siciliana e al suo presidente, Nello Musumeci. E dall’interno della maggioranza, Forza Italia si schiera con il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto che ha sferrato il suo j’accuse. A far alzare la voce di Russotto è stato il piano del governo Musumeci per la sanità.

La sanità in Sicilia è il settore nel quale ci sono più risorse da spendere, si possono dispiegare decisive manovre di potere con l’obiettivo del consenso. Nell’Isola si avvicina la scadenza elettorale e le manovre finanziarie guardano a questo appuntamento, provocando spaccature all’interno della maggioranza. “Ci ritroviamo davanti a uno squallido spettacolo – denuncia infatti il vescovo di Caltanissetta – in cui gli attori principali non sono i cittadini ma i politici che poco sanno dei loro stessi elettori e forse cercano soltanto di incrementare i propri bacini elettorali“.

L’attacco è durissimo, il vescovo Mario Russotto ha inviato una lettera direttamente al presidente della Regione Nello Musumeci e al suo assessore alla Sanità Ruggero Razza. Sotto accusa, il piano trasmesso dal governo regionale al ministero per usare gli 800 milioni del Pnrr per la sanità. Per Caltanissetta il progetto del governo Musumeci non prevede uno solo dei 39 ospedali di comunità, non una delle 146 case della comunità, strutture finanziate coi fondi europei. Russotto dice di non potere tacere davanti “alla paventata decentralizzazione dell’Asp di Caltanissetta a vantaggio di realtà territoriali più vicine“. Per il vescovo “l’ospedale Sant’Elia ( quello di Caltanissetta ) e tutta l’azienda ospedaliera esprimono un lodevole sforzo con risorse minime. Un’azione del genere – prosegue il vescovo siciliano – toglierebbe ogni possibilità di sviluppo e di rilancio. Anzi piuttosto che offrire la possibilità di un deciso salto di qualità l’attuazione di questo progetto equivarrebbe ad un affossamento e deprezzamento della popolazione di questo territorio”.

La lettera è arrivata anche al ministro della Salute, Roberto Speranza. “La disaffezione alla politica – nota il vescovo – è ormai endemica nella nostra popolazione, si percepisce molto sentendo le voci delle persone, che denunciano la vostra dimenticanza. A queste voci aggiungo la mia”. In Sicilia, sulla sanità la protesta monta di giorno in giorno, il piano di Razza è stato trasmesso al ministero a gennaio, l’Assemblea Regionale ha potuto leggerlo solo la scorsa settimana.

Con la Chiesa, i sindaci di quasi tutta la Sicilia: hanno protestato, hanno contestato la scelta di privilegiare alcuni centri, probabilmente tenendo conto di chi li amministra. Più che un sospetto visto che lo scorso fine settimana è accaduto il segretario particolare di Musumeci ha fatto arrivare sms ad una schiera di sindaci con toni che accreditavano il risultato come una concessione dell’assessore alla Sanità, Razza.

La reazione di Forza Italia non si è fatta attendere facendo propria la denuncia della Chiesa, contestando il piano ospedali predisposto per il Pnrr: “Non permetterò che questo scippo si compia”, dice Forza Italia. La polemica sulla sanità non è nuova, in autunno il presidente dell’Assemblea Regionale Gianfranco Miccichè, forzista, aveva rivendicato la delega per il proprio partito ed aveva attaccato apertamente l’assessore Razza. La Sicilia è già in campagna elettorale e la maggioranza Musumeci scoppia. La sua poltrona di Presidente della Regione non appare solida, solo per l’ok romano ( peraltro non entusiasta ) di Giorgia Meloni.

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