Fermato un gruppo paramilitare di estremisti di destra razzisti: progettavano la 'jihad bianca'
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Fermato un gruppo paramilitare di estremisti di destra razzisti: progettavano la 'jihad bianca'

L’attività investigativa - spiegano gli inquirenti - ha evidenziato una struttura sovversiva di ‘ultima generazione’, operativa sul web attraverso una intensa opera di propaganda nazionalsocialista e razzista

Fermato un gruppo paramilitare di estremisti di destra razzisti: progettavano la 'jihad bianca'
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24 Dicembre 2021 - 12.32


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Il leader e fondatore dell’organizzazione eversiva e suprematista ‘Unione Forze Identitarie’, il cui nome non è noto, è stato arrestato ieri a Roma. Il capo d’imputazione è ‘associazione sovversiva’ e sulla base di questo  il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha anche disposto per altri 4 componenti dell’organizzazione, con ruoli di spicco, la sottoposizione all’obbligo di dimora per 3 persone ed all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la quarta.

I provvedimenti – sottolinea una nota della questura di Roma – sono stati emessi a conclusione di una complessa indagine, coordinata dalla Procura di Roma e condotta dalla Digos della Questura di Roma e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, su una struttura “paramilitare suprematista, operativa su tutto il territorio nazionale e vicina al gruppo estremista e suprematista bianco Feuerkrieg division, ramo della più nota Atomwaffen division, inserito dal governo britannico nella lista dei gruppi terroristici”

L’attività investigativa – spiegano gli inquirenti – ha evidenziato una struttura sovversiva di ‘ultima generazione’, operativa sul web attraverso una intensa opera di propaganda nazionalsocialista e razzista, e nel mondo reale con basi logistiche secondo un modello definito di “stay behind”, ovvero segreto-paramilitare, in grado di operare nei casi di necessità.

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Le indagini hanno messo in evidenza come l’opera di proselitismo fosse proiettata alla radicalizzazione del pensiero estremista di ragazzi, spesso minori con situazioni di disagio, secondo processi tipici di contesti eversivi fondamentalisti.

L’indottrinamento avveniva anche mediante l’esaltazione delle azioni terroristiche, definite come “Jihad bianca”, commesse dai c.d. “lupi solitari”: Anders Behring Breiivik, Luca Traini, Brenton Tarrant, Stephan Balliet, John Earnest.

Preoccupanti sono state anche le istruzioni che Ufi forniva ai suoi giovani sodali sul confezionamento di esplosivi o sulla fabbricazione artigianale di armi, anche con l`uso di sostanze chimiche facilmente reperibili sul mercato.

Nei confronti di altri 4 associati, residenti su tutto il territorio nazionale, la Procura di Roma ha disposto perquisizioni, che sono in corso.

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