Antonella Spica, una dottoressa da record: oltre 23mila vaccini in 10 mesi
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Antonella Spica, una dottoressa da record: oltre 23mila vaccini in 10 mesi

La dottoressa del dipartimento Prevenzione dell'Asl Bari, da sempre in prima linea nella lotta al Covid, dai giorni infernali di marzo 2020. Non si è mai concessa una pausa, somministrando in meno di un anno 23mila dosi

La dottoressa Antonella Spica
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10 Novembre 2021 - 09.56


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Dice di non sentirsi un’eroina, e addirittura dà tutto il merito alla team: “è tutto lavoro di squadra”.
Parliamo di Antonella Spica, dottoressa del dipartimento Prevenzione dell’Asl Bari, da sempre in prima linea nella lotta al Covid, dai giorni infernali di marzo 2020. Non si è mai concessa una pausa, somministrando in meno di un anno 23mila dosi. La Regione Puglia l’ha ringraziata pubblicamente sui social: “Una roccia che rappresenta la Puglia che amiamo di più”.

“Quella che di fronte all’emergenza risponde ogni giorno ‘presente’. Immensa gratitudine. Grazie dottoressa”, recita ancora il messaggio lanciato su Facebook. Spica ha iniziato la sua battaglia facendo i tamponi nelle Rsa, nel Cara di Bari, nei centri di assistenza e cura per le persone con disabilità. Poi si è dedicata ai vaccini, facendo in 10 mesi 23mila somministrazioni. Un record che è stato stabilito mentre la città di Bari raggiungeva una copertura vaccinale tra le più alte in assoluto in Italia: il 90% dei residenti con più di 12 anni ha concluso il ciclo vaccinale, mentre in tutta la provincia sfiora quota due milioni il totale delle dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale a oggi.

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“Questo è un lavoro di squadra, sia ben chiaro. E non smetterò di ringraziare il direttore del dipartimento Domenico Lagravinese per la fiducia che ha avuto in me”, commenta Antonella. “E’ un risultato straordinario – ha confermato il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Antonio Sanguedolce – difficile da raggiungere in città così grandi come Bari. I cittadini hanno dato ulteriore prova di estrema fiducia nella vaccinazione che resta l’unica arma efficace capace di proteggere dal Covid”.

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