L'avvocato di Jonghi Lavarini: "Viene accusato di un reato impossibile"
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L'avvocato di Jonghi Lavarini: "Viene accusato di un reato impossibile"

Il legale del 'barone nero': " Se io deciso di fare una rapina in banca ma la banca non esiste il reato è impossibile"

Jonghi Lavarini insieme a Meloni e Salvini
Jonghi Lavarini insieme a Meloni e Salvini
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globalist Modifica articolo

8 Ottobre 2021 - 19.01


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La vicenda della video-inchiesta di Fanpage sul cosiddetto “barone nero” si allarga ed è intervenuto il legale di Jonghi Lavarini.
“Con estrema, enorme, cautela dico che per quanto riguarda l’oggetto di questi filmati a mio avviso ci si trova di fronte a una fattispecie penale che si chiama reato impossibile, cioè quello che non si può commettere perché manca l’oggetto.
Se io deciso di fare una rapina in banca ma la banca non esiste il reato è impossibile, ci sono delle sentenze anche in tema di corruzione che dicono che non ci può essere corruzione se non c’è materialmente un atto corruttivo”.
Lo afferma Adriano Bazzoni, difensore di Roberto Jonghi Lavarini indagato per riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti per l’inchiesta video di Fanpage.  
“Questa vicenda per quello che è visibile dai filmati si colloca in questo alveo, cioè del reato impossibile.
Quale era l’obiettivo del giornalista? Era quello di dimostrare che determinati soggetti erano disponibili, sensibili, a questo tipo di proposta, ma era pacifico che il giornalista non disponesse di somme per fare un illecito finanziamento del partito o tantomeno per ispirare un riciclaggio, anche perché il riciclaggio presuppone il denaro e che quel danaro provenga da un reato”.

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