Ricercatrice pestata per aver accudito dei cuccioli randagi: arrestati i quattro aggressori
Top

Ricercatrice pestata per aver accudito dei cuccioli randagi: arrestati i quattro aggressori

Due uomini e due donne, tra i 40 e i 75 anni, tutti di San Giorgio a Cremano, sono ai domiciliari per aver picchiato selvaggiamente Beatrice Lucrezia Orlando

Beatrice Lucrezia Orlando aggredita per aver accudito dei cuccioli di cane abbandonati
Beatrice Lucrezia Orlando aggredita per aver accudito dei cuccioli di cane abbandonati
Preroll

globalist Modifica articolo

6 Settembre 2021 - 14.31


ATF

Hanno aggredito una donna solo perché aveva accudito alcuni cuccioli di cani randagi e qualche giorno dopo l’hanno pestata selvaggiamente.
Quattro persone, due uomini di 72 e 45 anni e due donne di 70 e 40 anni, tutti di San Giorgio a Cremano, sono finite questa mattina ai domiciliari.
Per la procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, sono tutti responsabili di tentata rapina e lesioni aggravate perché sono stati loro ad aggredire la ricercatrice romana Beatrice Lucrezia Orlando, in vacanza a Tortora, nel cosentino.
È lì che il 4 agosto la donna ha trovato una cucciolata di cani randagi, cui ha dato acqua e cibo in attesa dell’arrivo dei volontari dell’Ente protezione animali, con cui era stato già concordato il recupero.
Ma ai quattro, come la donna villeggianti del luogo, la cosa non è piaciuta. I cani sporcano, danno fastidio, e nessuno – le hanno gridato in faccia – si doveva azzardare ad accudire randagi in zona.
Il tutto condito da minacce di morte per lei e i suoi familiari. Qualche giorno dopo, il 6 agosto,  i quattro non si sono limitati alle parole.
Mentre Beatrice Lucrezia Orlando tornava in bicicletta dal centro del paese, è stata bloccata e obbligata a fermarsi da una delle due donne che ha subito tentato di sottrarle il cellulare.
Immediatamente sono arrivati i due uomini, che senza motivo hanno iniziato a picchiare la ricercatrice, senza fermarsi neanche quando è caduta a terra. Un pestaggio in piena regola. Risultato, un trauma cranico, denti rotti, fratture, lesioni, contusioni.  
A raccontare l’accaduto è stata la vittima, che dopo aver sporto formale denuncia, si è sfogata sui social, pubblicando anche le foto del proprio viso, deturpato da ferite ed ematomi.
Nel frattempo i carabinieri della stazione di Praia a Mare si sono mossi in fretta. Su sollecitazione della procura, in tempi rapidi hanno identificato i quattro e raccolto tutti gli elementi necessari per riscontrare il racconto della vittima.
Un’indagine rapida, che ha portato in meno di un mese ad un provvedimento per i quattro aggressori.  

Native

Articoli correlati