Libero De Rienzo e gli ultimi contatti con il pusher e un amico su WhatsApp
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Libero De Rienzo e gli ultimi contatti con il pusher e un amico su WhatsApp

Lo spacciatore gambiano arrestato ieri sarebbe stato contattato dall'attore tramite messaggio a un numero che lui stesso aveva chiesto all’amico

Libero De Rienzo
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29 Luglio 2021 - 12.11


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Gli ultimi messaggi per l’acquisizione dell’eroina allo spacciatore e gli ultimi accordi con un amico per una spartizione: queste le ultime tracce trovate sul cellulare di Libero De Rienzo, prima della sua morte.

È notizia di ieri il fermo di un 32enne gambiano residente nel quartiere Torre Gaia di Roma con l’accusa di aver venduto l’eroina trovata in casa di dell’attore la sera del 15 luglio scorso, quando è stato trovato senza vita da un amico.

Lo spacciatore sarebbe stato contattato dalla vittima tramite Whatsapp a un numero che lui stesso aveva chiesto all’amico.

Nel decreto di fermo del pubblico ministero Francesco Minisci è riportato il contenuto dei messaggi:

“Oh prima mi ha risposto, mi ha detto non prima delle 3, le 4 – si legge in un messaggio inviato dalla vittima – mo lo sto a chiama’ a rotella e non mi risponde…vuoi provare a chiamarlo te?”.

All’amico (il quale ha riferito carabinieri ha riferito di aver più volte assunto eroina insieme alla vittima) De Rienzo dice che, qualora fosse riuscito nell’intento “ci avrebbe pensato lui” con probabile riferimento al pagamento di quanto acquistato, scrive ancora il pm, specificando che lui si sarebbe preso solo una parte, lasciando il resto all’amico.

“O ci penso io… Ma tra l’altro io mi rubo una cosetta e il resto te la lascio…”.

L’analisi dei tabulati telefonici dell’utenza intestata a De Rienzo fa emergere che tra le 11.25 e le 18.31 del 14 luglio scorso tutti i contatti telefonici fatti hanno agganciato la cella telefonica in via San Pio V, vicina all’abitazione dell’attore, dove è stato trovato senza vita, in via Madonna del Riposo.

La conferma del fatto che la vittima si trovasse in quella zona quel pomeriggio giunge anche attraverso la testimonianza di un rilegatore che ai carabinieri impegnati nelle indagini ha detto di averlo incontrato proprio nel negozio in via Madonna del Riposo.

Analizzati nella VI sezione del Roni di Roma i tabulati del traffico telefonico e telematico dell’utenza in uso al gambiano, è stato tracciato un movimento in avvicinamento e successivo allontanamento dall’area dove si trova la casa dell’attore, arrivando ad agganciare durante la connessione internet tra le 16.15 e le 16.41 la cella in via Aurelia distante meno di 600 m dall’abitazione di De Rienzo.

Dai tabulati dell’utenza dell’attore e di quella del presunto spacciatore, emerge oltre a vari precedenti contatti un’ultima telefonata di pochi secondi tra i due alle 16.15 in cui il telefono dell’attore aggancia la cella in via San Pio V nello stesso tempo in cui la cella in via Aurelia aggancia l’utenza in uso al gambiano.

Tra le due celle, viene affermato nel decreto di fermo, vi è una distanza di poco più di 600 metri in linea d’aria e per questo si può ritenere che la vittima e lo spacciatore si trovassero contemporaneamente nello stesso posto.

In base a quanto emerge dal decreto di fermo della Procura di Roma, il 32enne oggetto del decreto di fermo risulta “già essere gravato da due ordini di espulsioni a cui si è sottratto”.

Per i magistrati di piazzale Clodio “sussiste il pericolo di fuga”.

“Sulla base di elementi e di fatti obiettivi – scrive il pm Francesco Minisci nel chiedere l’applicazione della misura cautelare in carcere – è ragionevole ritenere che l’indagato, ove non si intervenga con urgenza, si sottrarrà ad una successiva misura cautelare tesa ad impedire la reiterazione dei gravi, sistematici, reiterati e abituali reati per i quali si indaga”.

 

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