Era morto dieci giorni dopo AstraZeneca: esclusa la responsabilità del vaccino
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Era morto dieci giorni dopo AstraZeneca: esclusa la responsabilità del vaccino

Il docente 61enne Giuseppe Morabito era deceduto il 13 marzo scorso a Vergato. Chiesta l'archiviazione per omicidio colposo

Giuseppe Morabito
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15 Luglio 2021 - 10.41


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Molto spesso accadono le coincidenze, e il fatto di essere stato vaccinato non c’entrano con il decesso di una persona.

Per la morte di Giuseppe Morabito, il docente 61enne deceduto il 13 marzo scorso a Vergato, nell’Appennino bolognese, 10 giorni dopo essere stato vaccinato con il siero AstraZeneca, “va esclusa la responsabilità di terze persone”.

Questa la conclusione a cui sono giunte le indagini del Pm di Bologna, Rossella Poggioli, che ha quindi chiesto l’archiviazione del fascicolo per omicidio colposo aperto a seguito della morte dell’uomo.

Morabito, si legge nella richiesta, firmata anche dal procuratore capo Giuseppe Amato, “si è sottoposto a vaccinazione durante il periodo di incubazione” del Covid (il docente, come emerso dall’autopsia, aveva infatti contratto il virus) “ignorando” di essere contagiato, e la malattia “è inesorabilmente progredita fino al decesso”.

La somministrazione, proseguono poi dalla Procura, “è avvenuta nel rispetto dei protocolli sanitari e la fiala usata faceva parte di un lotto risultato conforme alle specifiche dei parametri approvati dall’Ema (Agenzia europea del farmaco)”.

E considerando anche che “nessuna altra persona” vaccinata il 3 marzo con AstraZeneca dal medico che somministrò il siero a Morabito e dal suo collaboratore “ha accusato la grave sintomatologia” manifestata poi dal docente, va appunto “esclusa la responsabilità di terze persone per il decesso di Giuseppe Morabito avvenuto a seguito di vaccinazione”.

Infine, la Procura ribadisce quanto aveva già affermato a fine marzo dopo l’autopsia, vale a dire che, stando a quanto emerso dalle analisi, il decesso del 61enne “non è ricollegabile alla somministrazione del vaccino AstraZeneca”.

I consulenti del Pm hanno infatti concluso che “le manifestazioni tromboemboliche riscontrate nel signor Morabito sono esclusivamente attribuibili al decorso della patologia da Covid” e che “la vaccinazione non ha avuto alcun ruolo” nel determinarle.

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