Il virologo Maga: "Tra gli esperti legittime posizioni diverse, ma serve una sintesi"
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Il virologo Maga: "Tra gli esperti legittime posizioni diverse, ma serve una sintesi"

Il direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, commentando le critiche agli esperti considerati 'catastrofisti' alla luce del miglioramento dei dati di Covid-19 e delle riaperture

Il virologo Giovanni Maga
Il virologo Giovanni Maga
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19 Maggio 2021 - 17.07


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La confusione è tanta, non creiamo ulteriore scompiglio. “Non ci sono ‘partiti’ di aperturisti e chiusuristi tra gli esperti che si occupano di Covid. Ci sono delle interpretazioni, entrambe con elementi che potrebbero giustificarle. E sarebbe importante che ci fosse, anche dal punto di vista istituzionale, un momento di sintesi in cui dire: ‘la situazione è questa, questi sono gli scenari possibili, cerchiamo di capire qual è il più probabile in base ai dati che abbiamo’. In questo modo i cittadini capirebbero meglio”.
Lo ha spiegato il virologo Giovanni Maga, direttore dell’l’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, commentando le critiche agli esperti considerati ‘catastrofisti’ alla luce del miglioramento dei dati di Covid-19 e delle riaperture.
“Poteva accadere anche il contrario, se le cose fossero andate male. Non ha senso in relazione al margine di incertezza proprio della scienza”, ha sottolineato.
“Non mi piacciono le etichette”, ha continuato Maga. “La pandemia è dinamica, in evoluzione, caratterizzata da diversi fattori che possono variare nel tempo, legati al comportamento delle persone, all’effetto delle vaccinazioni. La previsione di quello che potrà accadere si presta a diverse sfumature. Ci sono quindi stati colleghi che, ragionevolmente, hanno detto che non possiamo avere la certezza che le cose andranno necessariamente meglio. Dall’altra parte ce ne sono stati altri, me compreso, che hanno avuto più fiducia nel miglioramento, leggendo gli indicatori. Ma non si può essere certi al
100%, né in un caso né nell’altro. È mancato il fatto di non aver creato momenti di sintesi in cui spiegare alle persone che le diverse posizioni non possono essere prese, sia da una parte che dall’altra, come affermazioni definitive”.

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