Indagati otto minorenni a Pisa per odio raziale e pedopornografia
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Indagati otto minorenni a Pisa per odio raziale e pedopornografia

All’interno del cellulare del presunto autore, gli agenti hanno trovato immagini pedopornografiche con bambini costretti a subire atti sessuali, e immagini che ritraggono il il giovane durante il compimento di atti vandalici in città

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22 Aprile 2021 - 10.46


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Individuati dalla Polizia di Pisa otto minorenni accusati di diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all’odio razziale, propaganda antisemita e detenzione illegale di armi da taglio e strumenti atti ad offendere.
L’indagine è partita dall’esame del cellulare di uno dei ragazzi, un 16enne, e ha portato all’identificazione degli altri, che ora sono indagati dalla Procura.

Le verifiche della polizia sono iniziate durante un altro procedimento penale (poi archiviato), risalente alla fine del 2019 per violenza sessuale: in quell’occasione gli investigatori della Squadra mobile della Questura di Pisa avevano sequestrato e analizzato il cellulare del presunto autore, un 16enne che frequenta un istituto superiore del capoluogo.

All’interno del dispositivo, gli agenti hanno trovato immagini pedopornografiche con bambini costretti a subire atti sessuali.
Dall’analisi del cellulare i tecnici della polizia sono quindi riusciti a risalire all’autore dell’invio dei file, un altro 16enne, che in altri messaggi condivisi con il coetaneo raccontava di essere in possesso di mazze, bastoni e petardi proibiti.

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La Procura dei minorenni di Firenze ha così disposto una perquisizione domiciliare, e nella casa dove il 16enne vive con i genitori gli investigatori hanno trovato spranghe, bastoni, pugnali, la targa di un motorino rubato e numerosi petardi illegali, sequestrando anche il computer e i cellulari dell’adolescente.

Analizzando i dispositivi, i tecnici della polizia hanno scoperto una serie di immagini che ritraggono il il giovane durante il compimento di atti vandalici in città, a volte commessi insieme ad altri coetanei.
Inoltre, passando al setaccio le chat del ragazzo, è stato scoperto fitto scambio di conversazioni e file di neonati abusati, elaborazioni grafiche di deep-nude e foto di preadolescenti in pose erotiche.
All’interno delle chat, gli investigatori hanno trovato anche frasi inneggianti all’olocausto e “meme” raffiguranti Adolf Hitler e l’Olocausto.

Sulla base delle indagini e delle ricostruzioni, oltre ai due 16enni anche altri 6 minori, tutti residenti a Pisa e in provincia, sono stati indagati con le accuse di produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione all’odio razziale; per il 16enne destinatario della perquisizione domiciliare l’accusa è anche di detenzione abusiva di arma e ricettazione.

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