Il professor Galli contro Draghi: "Riaprire le scuole è demagogico, si porta l'infezione a casa"
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Il professor Galli contro Draghi: "Riaprire le scuole è demagogico, si porta l'infezione a casa"

Come era atteso, abbiamo a che fare con questa nuova variante inglese, diventata ormai prevalente, che si diffonde molto bene anche tra bambini e adolescenti.

Massimo Galli
Massimo Galli
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26 Marzo 2021 - 20.27


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Non le manda a dire e forse non ha tutti i torti. In merito al ritorno in classe di studenti e insegnanti subito dopo Pasqua, secondo il professor Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell`ospedale Sacco di Milano, gli aspetti strettamente legati alla valutazione epidemiologica dicono che non è assolutamente opportuno: “Come era atteso, abbiamo a che fare con questa nuova variante inglese, diventata ormai prevalente, che si diffonde molto bene anche tra bambini e adolescenti. È pur vero che è stata vaccinata la gran parte degli insegnanti, aspetto che perlomeno riduce l`elemento di tensione sulla riapertura delle scuole per quanto riguarda la messa in sicurezza degli operatori. Però è evidente che bambini e giovani che contraggono il virus portano l`infezione a casa contagiando nonni e genitori che, se non ancora vaccinati, non sono in sicurezza e non lo saranno di certo dopo Pasqua”, ha detto Galli durante il convegno “Pandemia, sicurezza e diritti di cittadinanza”, promosso dalla Fgu-Gilda Unams della Lombardia.
Per l`infettivologo, dunque, “si tratta di un discorso più demagogico che realistico rispetto ai bisogni. Una proposta che mi sentirei di fare, di non semplice realizzazione, è di una riapertura graduale con test salivari, che sono poco invasivi e possono essere facilmente gestiti in ambiente scolastico da insegnanti già vaccinati. Su questa base – ha spiegato – potremmo almeno avere una rapida identificazione dei focolai di infezione nelle singole scuole, sempre che questo sistema funzioni e sia provato”.
“In questo modo potremmo limitare il rischio, ma temo che se facessimo i test e riaprissimo subito dopo Pasqua, continueremmo a dover richiudere perché troveremmo un sacco di focolai ancora aperti. Pur con le limitazioni imposte, temo che le feste pasquali finiranno per essere una causa di incremento di spostamenti delle persone e, come ormai sappiamo bene, il virus cammina sulle gambe della gente”, ha concluso Galli.

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