Incursione di Morra in un centro vaccinale, il medico: "lo denuncio". Salvini e Meloni vogliono le dimissioni
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Incursione di Morra in un centro vaccinale, il medico: "lo denuncio". Salvini e Meloni vogliono le dimissioni

Il presidente della commissione antimafia si è presentato negli uffici dell'Asp di Cosenza per un controllo, ma è sembrato più un blitz a detta del medico del centro vaccinale

Nicola Morra
Nicola Morra
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22 Marzo 2021 - 11.35


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Nicola Morra in visita al centro vaccinale dell’Asp di Cosenza ha generato un vespaio di polemiche, ad iniziare dal personale sanitario della struttura che accusa Morra di aver inscenato un vero e proprio blitz di controllo, arrivando a minacciare una querela nei confronti del presidente della commissione antimafia del Senato. 
Il dottor Mario Marino, direttore Igiene pubblica Direttore dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza raccontando la sua versione dei fatti, ha dichiarato:”Morra si è presentato sabato mattina mentre eravamo in piena attività, stavamo organizzando e pianificando l’attività di vaccinazione per questa settimana. E’ entrato e si è messo a urlare. Diceva ‘questo numero non funziona’, noi gli spiegavamo che non era più attivo per le prenotazioni, ma era tutto inutile. Poi ha chiamato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, con i quali non credo abbia fatto una gran bella figura. Loro, i grillini, dovevano affossare il sistema, ma non ho mai visto uno della Prima Repubblica venire da noi comportandosi in quella maniera. Ma urlava non per un fatto di servizio pubblico, che riguardava i cittadini, ma perché i suoi parenti non erano stati chiamati. Dunque, per un fatto suo personale. Sta di fatto che alla fine ho avuto un malore. Lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio”.
“E’ stato del tutto inutile spiegargli che ormai da quattro giorni per le vaccinazioni è partita la piattaforma informatica regionale, ha continuato a urlare.
Questo è sicuramente abuso di potere, ma credo che querelerò Morra anche per interruzione di pubblico servizio, perché la sua ‘visita’ ha interrotto il nostro lavoro. In quel momento, quando lui è arrivato nella centrale operativa, c’erano sei medici che lavoravano sui tamponi, le visite domiciliari relative al Covid, quelle nelle Rsa e molto altro, poi c’erano altri due operatori che stavano stilando gli elenchi per le vaccinazioni da fare in questa settimana e altri due che si occupavano del contact tracing, e infine c’ero io con altri due medici, impegnati nella pianificazione della settimana. Morra è entrando, si è messo a strillare, bloccando l’attività”.
Poi Marino sottolinea: “Davvero non so perché l’ha fatto, cui prodest? Forse per via dei suoi due parenti, sicuramente indiretti perché parenti della moglie, che non erano stati vaccinati? L’ha probabilmente interpretata come lesa maestà, ma quei due parenti non erano neanche prenotati, perché chiamavano al numero sbagliato. Fra l’altro, i suoi due uomini della scorta mi hanno chiesto anche i documenti. Ma stavo forse commettendo un reato? Ripeto, non so perché l’ha fatto, ma so che anche a dicembre fece una piazzata contro l’Asp e contro l’Usca. Anche allora fece un casino, proprio come sabato da noi”.
Quanto alla possibilità di non querelare Morra nel caso in cui il senatore del M5S dovesse scusarsi, Marino replica: “Non credo proprio che un tipo come lui chiederà scusa”.
Infine, Marino conclude: “Nella provincia di Cosenza abbiamo una rete vaccinale realizzata in meno di un mese e formata da 68 centri vaccinali anti Covid, alcuni meravigliosi. Nella città di Cosenza, per i vaccini abbiamo una palestra con sei box, un’altra in periferia, poi l’ospedale militare. Abbiamo fatto un buon lavoro. Purtroppo, com’è noto, il problema è la carenza dei vaccini, e Morra dovrebbe saperlo, essendo una persona di spicco di questa maggioranza e presidente della Commissione Antimafia.
E’ da un anno che lavoriamo sotto pressione, dalle sei di mattina fino alle 11 di sera, alla fine il fisico ne risente. Io mi sono beccato crisi ipertensive ravvicinate, sono sotto terapia, ho uno stato ansioso e domani devo andare dallo psichiatra. Ho bisogno di curarmi. E poi mi devo sentire criticare da Morra? Per quale motivo? Non è così che fa un uomo di Stato. A causa di quello che è accaduto sabato ho avuto un malore, mi hanno riscontrato la pressione alta, 170 su 100. Sono stato malissimo, il dottore mi ha visitato e voleva ricoverami. Perché subire tutto questo?”.
Intanto Salvini e Meloni vogliono dimissioni: “Secondo quanto riportano alcune testate, il Presidente della commissione Antimafia Morra, lo stesso che non molto tempo fa insultò vergognosamente la memoria di Jole Santelli, si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa, a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Una persona avrebbe avuto anche un malore a seguito del blitz. Andremo fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

″’Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti″. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo quanto successo negli uffici della centrale operativa territoriale dell’Asp di Cosenza. 

La replica di Morra: “La scorta attesterà ciò che ha visto”.

“Io sono sempre sotto tutela e quindi i poliziotti attesteranno quello che hanno potuto vedere”. Lo dice, contattato al telefono, il senatore e presidente dell’Antimafia Nicola Morra annunciando a breve un video in cui fornirà la sua versione dei fatti dopo le dichiarazioni del dirigente della Asp di Cosenza. Sui motivi dell’ispezione dice:  “L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente dell’antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene”.

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