Di Maio: “Vicini al picco dei contagi. Ci vorranno più restrizioni e più vaccini”
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Di Maio: “Vicini al picco dei contagi. Ci vorranno più restrizioni e più vaccini”

In un’intervista ad ‘Avvenire’ il leader del M5s ha inoltre affermato: “Con Conte torneremo ad essere la prima forza politica del Paese"

Luigi Di Maio, ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Luigi Di Maio, ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
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9 Marzo 2021 - 09.16


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In un’intervista a ‘Avvenire’ il ministro degli Esteri Luigi Di Maio  ha affermato che: “Stiamo entrando nella terza ondata del Covid. Secondo i dati scientifici che abbiamo, il picco lo avremo a fine mese. Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi”.

Ha poi parlato anche del M5s: “M5s è in una fase di grande rilancio, sono molto ottimista. Vedo molta compattezza, saremo protagonisti anche nei prossimi 10 anni. Con Conte nei 5S credo che potremo tornare a essere la prima forza politica del Paese”. Dal viaggio del Papa in Iraq – sottolinea poi il ministro rispondendo ad una domanda – arriva “un grande messaggio di pace”.

Luigi Di Maio si è poi espresso sul Covid: “questa nuova ondata non è paragonabile alle precedenti. Le varianti non erano prevedibili e in particolare quella inglese sta creando grossi problemi in tutta Europa, colpendo i giovani”.

Ha continuato sulla Campagna vaccinale: “Il ministro Speranza ha chiarito che avrà una forte accelerazione: entro l’estate tutti gli italiani che lo vorranno saranno vaccinati. È evidente che da questo punto di vista bisogna dare di più, ma soprattutto sul piano europeo”. “La campagna Ue di vaccinazione in generale è andata troppo a rilento aggiunge – alcune procedure sono risultate troppo articolate e bisogna comprendere che l’obiettivo deve essere quello di rafforzare la legislazione europea per agevolare alcuni processi, come ad esempio l’uso di medicinali. Ma non solo. Quando diciamo che l’Eu- ropa va rafforzata non è un caso. Anche nelle trattative con le case farmaceutiche si è arrivati in ritardo, con ulteriori frenate per tutti gli Stati membri”.

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