Incubo varianti nel centro Italia: colpiti soprattutto i giovani. Ipotesi di una quarantena di 21 giorni
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Incubo varianti nel centro Italia: colpiti soprattutto i giovani. Ipotesi di una quarantena di 21 giorni

In alcune province di Marche e Abruzzo il 50% di contagi è dovuto al ceppo inglese, in Emilia Romagna prevalenza stimata al 30%: "Dove attecchisce, la curva dei contagi sale in modo quasi verticale"

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9 Febbraio 2021 - 09.15


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Fanno paura i dati sulle varianti nel centro Italia: con la presenza di focolai anche tra bambini.

In alcune province di Marche e Abruzzo il 50% di contagi è dovuto al ceppo inglese.

In Emilia Romagna la prevalenza è stimata al 30%. In Umbria è stata rilevata a Chiusi la presenza della “brasiliana”.

 Per questo motivo, il ministero della Salute e l’Iss hanno sottoposto al Cts l’intenzione di una nuova stretta sulle regole della quarantena, allungando a 21 giorni l’isolamento. 

I casi certificati per la variante inglese in Italia sono già 162, ma il dato sembra essere sottostimato: per avere un’idea della reale diffusione è stata quindi promossa un’indagine che prevede che tutte le Regioni analizzino un campione dei tamponi positivi del 3 e del 4 febbraio alla ricerca della variante inglese e li comunichino, entro l’11 febbraio, all’Istituto superiore di sanità.

E anche se l’indagine non è ancora completa, secondo i primi dati la variante risulta presente nel 30-50% dei campioni a seconda delle Regioni, in particolare al centro.

Finora è stato l’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise (dove vengono analizzati anche i tamponi umbri) a rilevare il maggior numero di campioni con la presenza della variante inglese, e il direttore dell’Istituo, Nicola D’Alterio, conferma al quotidiano che “Il ceppo britannico compare sempre più spesso. E’ evidente che cammini più degli altri”.
E lo fa soprattutto tra i giovani, dove la contagiosità cresce: “Vediamo casi in età sempre più basse”.

E secondo gli esperti il ceppo britannico ha una contagiosità “impressionante”: dove attecchisce, la curva dei contagi “sale in modo quasi verticale”. 

E proprio i nuovi cluster con le varianti preoccupano virologi ed epidemiologi. In Umbria, sottolinea a Repubblica l’epidemiologa Stefania Salmaso, “nell’ultimo monitoraggio dell’Associazione italiana di epidemiologia abbiamo visto un aumento dei casi fra i bambini sotto ai dieci anni.

È la prima volta che notiamo un segnale del genere. Il virus potrebbe diffondersi in una categoria finora poco toccata, che rischia di portare i contagi in famiglia” E secondo Pierluigi Viale, direttore di malattie infettive all’ ospedale Sant’Orsola di Bologna, “contro le varianti valgono le misure di sempre: distanze e mascherine. Ma con maggiore attenzione. La situazione rischia di sfuggirci di mano ancora una volta”.

 

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