Gli altri dati del Covid: durante il lockdown boom di richieste di divorzio e denunce di violenza
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Gli altri dati del Covid: durante il lockdown boom di richieste di divorzio e denunce di violenza

Lʼavvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani: "La pandemia ha creato lʼemergenza familiare, non solo quella economica"

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14 Gennaio 2021 - 12.28


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Nel 2020, con il lockdown, c’è stato un aumento annuo delle separazioni del 60%. “Sono cresciute tantissimo le richieste dovute principalmente alla convivenza forzata”, spiega Matteo Santini, presidente dell’Associazione. “La pandemia ha creato l’emergenza familiare non solo quella economica”, afferma l’avvocato matrimonialista, Gian Ettore Gassani, che denuncia un incremento di violenze all’interno della famiglia.

Secondo l’Associazione nazionale divorzisti italiani nel 2020 c’è stato un aumento delle separazioni rispetto al 2019 del 60%. Di queste il 40% sono per infedeltà coniugale, anche virtuale, il 30% per violenza familiare e il 30% altre cause.

 

“Sono aumentate tantissimo le richieste di separazione dovute principalmente alla convivenza forzata che è poi la fonte di tutti i problemi principali che ci sono all’interno di una coppia”, afferma l’avvocato Santini. “Un conto è condividere i weekend e le sere – continua -, un conto è condividere l’intera giornata con tutti i problemi relativi all’emergenza sanitaria: stress sanitario per la malattia, mancanza di lavoro, convivenza con i figli con le difficoltà connesse alla didattica a distanza. Questo comporta un’esplosione emotiva che porta al desiderio di allontanamento e alla richiesta di separazione”.

 

Nel 40% dei casi le coppie si sono sfaldate, secondo gli avvocati, perché con il lockdown è stato più difficile nascondere le doppie vite che i coniugi infedeli conducevano prima della chiusura per Covid.  

 

Secondo il presidente dell’Ami, l’avvocato Gian Ettore Gassani, “vivere sotto lo stesso tetto per tanti mesi specialmente per le coppie in crisi ha prodotto situazioni insostenibili ed è evidente che tutte queste tensioni non potevano non comportare un aumento delle separazioni”. Secondo l’Ami nel 2020 ci sono state un 30% in più di richieste di separazioni di cui la metà giudiziali, quindi non consensuali, un aumento del 20% dei femminicidi e un aumento del 70% di violenze all’interno della famiglia.

 

Un dato che rimane costante nelle statistiche delle separazioni in era covid è la differenza tra il Nord e il Sud Italia. Secondo entrambe le associazioni, le separazioni sono due volte maggiori al Nord rispetto a quello che avviene in Meridione: 450 separazioni ogni mille coppie al Nord e “solo” 200 al Sud (dati Ami). Infine, un ulteriore aspetto negativo del lockdown è stato quello del blocco dei tribunali: sempre secondo l’Ami sono 10mila le coppie in attesa di un giudizio provvisorio, costrette a convivere sotto lo stesso tetto, loro malgrado.

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