L'Aifa assicura: "A giugno 15 milioni di italiani immunizzati. Sono state chieste forniture in più"
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L'Aifa assicura: "A giugno 15 milioni di italiani immunizzati. Sono state chieste forniture in più"

Il virologo al Corriere: "Le aspettative sono che in primavera-estate la circolazione si attenui anche per cause ambientali, come nel caso di tutti i virus respiratori"

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6 Gennaio 2021 - 10.27


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Parla il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia nazionale del farmaco (Aifa) sul ‘Corriere della sera’:“Auspichiamo di avere entro giugno almeno 25-30 milioni di dosi dalle due aziende i cui vaccini sono già disponibili e contiamo di poter ottenere forniture addizionali oltre quelle prenotate. Per quel periodo avremo comunque immunizzato circa 15 milioni di italiani mettendo in sicurezza le persone più a rischio e i luoghi nevralgici: ospedali e strutture per anziani”. 

L’epidemia “verrebbe contenuta. È vero, il virus continuerebbe a circolare nelle altre categorie di soggetti, soprattutto più giovani, meno esposti alle conseguenze gravi della malattia. Una certezza l’abbiamo: i vaccini finora autorizzati sono molto efficaci oltre che sicuri”.

Sulle forniture in più: “Sono in corso trattive comunitarie dell’Unione europea e unilaterali dell’Italia per l’acquisto di ulteriori quantitativi. Le nostre istituzioni hanno avviato contatti diretti con le aziende produttrici per avere un incremento significativo di dosi entro giugno”. Quali sono i dubbi da sciogliere sul vaccino di AstraZeneca? “L’efficacia è fuori dubbio, ma con quale dosaggio e con quale intervallo tra la prima e la seconda somministrazione? Questi i punti principali che l’agenzia Ema e quella americana Fda vogliono chiarire”.

Sulla diffusione del coronavirus: “Le aspettative sono che in primavera-estate la circolazione si attenui anche per cause ambientali, come nel caso di tutti i virus respiratori. La storia delle pandemie suggerisce che quelle finora conosciute non durano oltre i due anni. Fino a quando il 65% della popolazione non sarà immune, non se ne parla di rinunciare alle indispensabili misure di prevenzione individuale. Mascherina, distanziamento, igiene delle mani”. Poi dice che non siamo in ritardo con la somministrazione, “siamo di poco sotto la Germania, in proporzione col numero di abitanti. Stiamo procedendo ben più velocemente della Francia e stiamo andando avanti con rapidità sempre maggiore. Su questo aspetto non c’è preoccupazione”.

 
 
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