Caso vigili urbani: De Luca citato in giudizio per sperpero di denaro pubblico
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Caso vigili urbani: De Luca citato in giudizio per sperpero di denaro pubblico

La Corte dei Conti campana ha depositato un atto contro il presidente della regione: il danno stimato è di oltre 400mila euro

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15 Dicembre 2020 - 09.25


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Vincenzo De Luca citato in giudizio dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania per un danno stimato dalla magistratura contabile pari a 403.643,21 euro.

La vicenda riguarda le assunzioni – a marzo 2016 – negli uffici di diretta collaborazione della presidenza della giunta di quattro ex vigili urbani di Salerno.

Secondo la Procura campana nel trasferimento si sarebbe concretizzato uno sperpero di denaro pubblico.

I magistrati della Procura contabile, nell’arco di questi anni, hanno passato al setaccio, con discrezione, tutti gli aspetti relativi alle assunzioni negli uffici di staff della Regione Campania degli ex vigili urbani: le assunzioni negli uffici di diretta collaborazione della presidenza della Campania possono essere determinate da criteri di fiducia ma la qualificazione economica deve attenersi a determinate caratteristiche, che variano in virtù dell’incarico ricoperto.

Questo l’assunto sulla base del quale quattro anni fa, la Procura regionale della Corte dei Conti della Campania si era attivata per scoprire se l’assunzione avesse potuto comportare uno sperpero di denaro pubblico.

L’invito a dedurre notificato riguardava anche un dirigente amministrativo ma la sua posizione è stata successivamente stralciata.

La notifica è avvenuta una settimana fa ma se ne è avuta notizia solo nella tarda serata di oggi. Le nomine dei vigili, secondo quanto si è appreso, sono state di recente sospese.

A Gianfranco Baldi era stato affidato il compito di occuparsi dei rapporti con la conferenza Stato-Regioni e la conferenza unificata e organi legislativi nazionali; a Giuseppe Muro i rapporti con i consiglieri regionali; a Giuseppe Polverino i rapporti con la presidenza del Consiglio regionale ed a Claudio Postiglione i rapporti con strutture regionali e istituzioni locali.

Particolare curioso, la citazione in giudizio doveva essere notificata proprio il giorno prima a quello in cui la Campania è andata in lockdown ed è per questo slittata alla settimana scorsa.

 

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