La maestra vittima del revenge porn nel torinese parla in un’intervista al Corriere della Sera. Dopo un video intimo pubblicato sulla chat del calcetto, la 22enne è stata costretta a licenziarsi dal posto di lavoro.
“Ora desidero fare la maestra. Non ho più trovato lavoro da quando sono stata costretta a licenziarmi. Ho un marchio addosso che non riesco a cancellare”.
“Finalmente -dice- mi sono tolta un peso dallo stomaco. È stata dura ma ho potuto raccontare la verità su quanto è successo”.
La 22enne ha testimoniato nella veste di parte civile al processo sulla vicenda ha portato alla perdita del lavoro.
Due mamme e quattro maestre sono state ascoltate in tribunale a Torino.
Le imputate, in questa fase del procedimento, sono una terza madre e la dirigente dell’istituto.
La persona offesa, in tribunale ha ripercorso le fasi della vicenda e ha ribadito di essere stata praticamente costretta a rassegnare le dimissioni.
Una ricostruzione che la dirigente, accusata di violenza privata e difesa dall’avvocato Valentina Zancan, respinge.
La testimonianza delle quattro maestre ha riguardato soprattutto la riunione, all’interno della scuola, in cui venne discussa la questione della collega.
“Sapevo che le mie colleghe avrebbero negato quanto accaduto in quei giorni. Invece, adesso sta venendo tutto a galla e io non devo più nascondermi. Quel giorno fui sottoposta a un processo sommario. La direttrice mi apostrofò con frasi irripetibili e mi disse che era meglio me ne andassi spontaneamente, altrimenti avrebbe dovuto scrivere sulla lettera di licenziamento il motivo. E aggiunse che non avrei trovato più lavoro, che non mi avrebbero assunta neanche per pulire i cessi della stazione. Che su di me ci sarebbe stato un marchio indelebile”.
La maestra, racconta, non ha mai ricevuto lamentele da parte dei genitori per la sua professionalità.
I motivi che avrebbero portato a dimissioni forzate sarebbero unicamente legate a quel video privato.
“Questa vicenda ha stravolto la mia esistenza. Sono sempre stata una ragazza esteticamente molto curata. Oggi quasi non mi trucco più. Ho paura di indossare un abito corto, penso che la gente mi guardi con malizia. Prima lo facevo per piacere a me stessa, ora temo solo di essere giudicata. Non mi fido più delle persone, per non parlare degli uomini”
Il suo ex non lo ha più visto:
“Dentro di me penso di poterlo perdonare, anche se non saremo mai amici. Quello che ha fatto non trova giustificazione, ma è quanto accaduto sul lavoro che ha segnato la mia vita. Mi aspettavo solidarietà dalla scuola, non è stato così”