In Piemonte mancano medici e infermieri ma i bandi escludono gli stranieri
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In Piemonte mancano medici e infermieri ma i bandi escludono gli stranieri

L'Asgi, l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, pensa sia "illegittimo escludere centinaia di medici e infermieri stranieri dai concorsi in tempo di pandemia".

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11 Novembre 2020 - 18.31


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Uno degli aspetti più drammatici della pandemia in Piemonte è la mancanza di medici, ma nonostante la Regione sia con l’acqua alla gola i bandi per medici e infermieri escludono chi non è cittadino Ue. La decisione è stata presa dalla giunta del Presidente Cirio ma l’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, pensa sia “illegittimo escludere centinaia di medici e infermieri stranieri dai concorsi in tempo di pandemia. È inspiegabile, c’è carenza di personale sanitario. Si applichi la norma che prevede l’assunzione di coloro che hanno un regolare permesso di soggiorno”. 
Peraltro, fa notare Asgi, da marzo 2020 con l’art. 13 del decreto Cura Italia, convertito in legge n. 27/2020, “possono essere assunti alle dipendenze della pubblica amministrazione per l’esercizio di professioni sanitarie e per la qualifica di operatore socio-sanitario tutti i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea, titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare, fermo ogni altro limite di legge”. 
Asgi si è quindi rivolta a Roma per chiedere un intervento risolutivo al Ministero della Sanità e al Ministero della Pubblica Amministrazione. Ci si rivolge poi anche al Governo affinché modifichi “il Dpcm 174/94 per renderlo conforme ai principi fissati dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato e dunque escludendo i posti di lavoro dei medici da quelli riservati ai cittadini, quantomeno quando detti posti di lavoro non comportino in via esclusiva e continuativa l’esercizio di pubbliche funzioni“. Infine è stato chiesto al Parlamento di “estendere gli effetti dell’apertura di cui al citato art. 13, oltre il periodo di emergenza, essendo del tutto illogico che la possibilità del cittadino straniero di concorrere a un posto di lavoro sia limitata al solo periodo di emergenza“.

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