La denuncia di Morra: "A Napoli tra tante persone inconsapevoli anche i clan della camorra"
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La denuncia di Morra: "A Napoli tra tante persone inconsapevoli anche i clan della camorra"

Il presidente della Commissione Antimafia sulla 'rivolta' contro il coprifuoco: "Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli"

Proteste a Napoli contro le chiusure per il Covid
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24 Ottobre 2020 - 08.23


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Una denuncia seria sull’inquinamento delle proteste sociali ad opera della camorra (nel caso di Napoli) e anche dei fascisti.

“Ieri sera a Napoli, nell’irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c’era anche una sapiente regia. Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli, pur non essendoci fisicamente, c’erano anche con le loro ‘fesserie’ tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi”.
Così il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra (M5S).
“Dimenticando cortei di camion militari impegnati a portare via bare, un Pontefice inverosimilmente solo in Piazza San Pietro durante uno dei riti più importanti della cristianità, tutti i ‘non ce n’è Coviddi’ ed i loro amplificatori tv e social impegnati ad ottenere share ed ascolti perché fa più rumore l’albero che cade piuttosto che la foresta che cresce, erano lì, immaterialmente, ad ostentare la loro stupidità. Solo che questi individui, con la loro irrazionalità narcisistica, stanno facendo danni enormi alla salute collettiva. E non glielo possiamo consentire. Li sconfiggeremo con la forza della ragione, con l’evidenza della verità”.
“Ieri – prosegue Morra – si è mostrata sui social la situazione polmonare di un malato di Covid-19. Inviterei tanti conduttori tv, finora sempre pronti ad invitare nei loro dibattiti il meglio del peggio, a mostrare immagini riprese nei reparti Covid-19, dando la parola agli operatori sanitari realmente impegnati a fermare il virus. Non quelli perennemente in TV facendo pensare che non abbiano presenze significative in corsia, ma quelli anonimi che preferiscono stare accanto ai degenti piuttosto che alle videocamere. Cambierebbe tanto. Si chiama realtà. Ricordiamoci che cosa abbiamo visto e vissuto pochi mesi fa”, conclude il parlamentare.

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