Conte a Taranto, monsignor Santoro: "Finalmente segni di cambiamento"
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Conte a Taranto, monsignor Santoro: "Finalmente segni di cambiamento"

Riguardo la promessa del premier di utilizzare i soldi del Recovery Fund per la transizione energetica dell'ex-Ilva: "Siamo di fronte alla possibilità di uscire dal ciclo completo del carbone"

Monsignor Santoro
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12 Ottobre 2020 - 16.08


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In seguito alla visita di Giuseppe Conte a Taranto, l’arcivescovo Filippo Santoro ha fatto un plauso al Governo sostenendo che stia dando “segni di cambiamento reale”. Particolarmente ben accetta è stata la promessa del premier di utilizzare il Recovery Fund per la transizione energetica dell’ex-Ilva: “Finalmente i fatti cominciano a manifestarsi. Siamo di fronte alla possibilità di uscire dal ciclo completo del carbone e di innovare perché abbiamo bisogno di un nuovo corso e questi fondi del Recovery fund sono importantissimi perché sono segno di un cambiamento reale. Dopo tanti anni di attesa vediamo un impegno corale”.
In mattinata c’è stata la posa della prima pietra del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. “Momento importantissimo per una realtà che era atteso dagli anni ’80. – dice mons. Santoro – C’è soddisfazione per un fatto concreto reale: si comincia dall’attenzione alla fragilità”.
C’è stato tempo anche per un breve faccia a faccia tra Conte e l’arcivescovo di Taranto nel corso del quale c’è stato un amarcord legato alla notte di Natale: “Conte – racconta Santoro – ha ricordato la visita a Taranto del 24 dicembre scorso quando lo ospitai nel centro notturno di accoglienza per senzatetto. Rimase a cena per un momento privato con i senzatetto. Mi ha detto che fu un ‘bel momento’. Io gli ho ricordato che l’accoglienza è la nostra frontiera, come quella di offrire speranza alla gente”.

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