Padre Zanotelli sulla morte di don Roberto: "Nella ricca Como i poveri sono relegati e invisibili"
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Padre Zanotelli sulla morte di don Roberto: "Nella ricca Como i poveri sono relegati e invisibili"

Il missionario sulla morte di don Malgesini: "Spesso ci si ritrova soli a portare avanti un impegno che è quello che ha portato Gesù eppure anche nella Chiesa portare avanti questo discorso diventa difficile.

Padre Alex Zanotelli
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16 Settembre 2020 - 16.08


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La morte di don Roberto, prete comasco degli ultimi, è “un monito per amministrazioni che non mettono in campo politiche per gli ultimi”. Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, riflettendo sulla uccisione di don Roberto, accoltellato da un senzatetto straniero con problemi psichici, denuncia l’assenza di politiche per i poveri, come a Como, ma chiama in causa anche la Chiesa.

“Il vescovo – dice padre Zanotelli – lo appoggiava ma per don Roberto deve essere stato difficile essere accettato anche da buona parte del clero”.

“Molto spesso ci si ritrova soli a portare avanti un impegno che è quello che ha portato avanti Gesù eppure oggi anche dentro la Chiesa portare avanti questo discorso spesso diventa difficile. Questi sacerdoti sono esempi rari, ecco perché papa Francesco spinge sempre su questo tasto”.

Il Papa oggi ha definito don Roberto Malgesini un martire. “Ha ragione, è un martire perché una persona che dedica la propria vita agli ultimi come ha fatto don Roberto – osserva padre Zanotelli -deve mettere in conto che può darsi ci rimetta la pelle. Questo prete ha pagato con la vita e, come dice il Vangelo di Giovanni, non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici e per don Roberto gli amici erano gli ultimi di Como”.

Amara la riflessione del sacerdote nel contestualizzare dove è avvenuta la morte per accoltellamento di don Malgesini: “Una morte che avviene nella ricca e borghese Como dove i poveri sono relegati, invisibili. Non c’è nessuna politica nei loro confronti e questo diventa un richiamo fortissimo alle autorità perché è assurdo che queste persone siano relegate, nascoste, infatti don Roberto i poveri li andava a scovare. Era diventato loro amico. Bello vedere preti di questo tipo”. Esempi rari questi preti di strada come don Roberto Malgesini? “Ecco perché Il Papa spinge molto su questo. Ogni prete dovrebbe essere prete di strada, soprattutto con la propria gente. Ma questo discorso non è compreso da tutto il clero”.

La Caritas di Como parla di un’amministrazione che ha alimentato la guerra tra poveri e che ha messo il bastone tra le ruote a don Roberto nel suo aiuto agli ultimi. “Un’amministrazione di destra, in una città dove si sta bene, che non ha messo in campo politiche per gli ultimi. Povero uomo, don Roberto, ha sofferto credo molto nel suo rapporto con l’amministrazione”. Padre Zanotelli però chiama in causa anche la Chiesa: “Il vescovo lo appoggiava ma per lui deve essere stato difficile essere accettato anche da buona parte del clero”.

 

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