La Val Brembana si crede il Sud Africa dell'apartheid: "Nessun migrante nei bus con gli studenti"
Top

La Val Brembana si crede il Sud Africa dell'apartheid: "Nessun migrante nei bus con gli studenti"

E' quello che la Lega vuole in provincia di Bergamo, in particolare nella zona della prima Val Brembana.

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Settembre 2020 - 08.58


ATF

I “richiedenti asilo” – definizione messa tra virgoletti dagli autori della proposta – dovrebbero utilizzare i bus in orari diversi rispetto a quella degli studenti al mattino. Meglio ancora se per loro venissero organizzato un trasporto alternativo. E’ quello che la Lega vuole in provincia di Bergamo, in particolare nella zona della prima Val Brembana. Venerdì scorso alcuni rappresentanti leghisti ne hanno fatto richiesta al prefetto del capoluogo, Enrico Ricci, in un incontro con anche i parlamentari Daniele Belotti e Alberto Ribolla.
Nessuna pulsione segregazionista, giura Enzo Galizzi, dirigente della Lega locale. Il problema è – o meglio: sarebbe – che i migranti “spintonando e sgomitando” e “vista la loro stazza”, “occupano tutti i posti disponibili” non permettendo agli studenti di rientrare a casa. E per questo in aggiunta Galizzi e il collega consigliere comunale a Sedrina Matteo Ripamonti consigliano al sindaco di “richiedere ai responsabili della casa San Giuseppe (che ospita i migranti, ndr) di mettergli a disposizione un loro mezzo”. Insomma: i bianchi nei mezzi del trasporto pubblico della Sab, i richiedenti asilo invece si arrangino. 
“Dopo aver provocato una strage con la loro pessima gestione della pandemia – dice Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista – i leghisti tornano alla carica con le campagne anti-immigrati. Invece di chiedere di potenziare il trasporto locale e di garantire che non ci sia sovraffollamento sui pullman i soliti demagoghi razzisti puntano a fare dei migranti gli untori portatori del virus”.
Va detto che l’idea per la destra lombarda non è nuova. Una decina di anni fa sia Riccardo De Corato (ai tempi in An, ora FdI) che Matteo Salvini proposero misure del genere. Nel 2009 a Milano con De Corato vicesindaco gli stranieri senza documenti vennero fatti salire su dei bus con le grate sui vetri, una specie di autobus galera che poi venne sospeso. Lo stesso anno l’allora consigliere comunale della Lega Nord Salvini lanciò la sua provocazione: carrozze del metrò per i soli milanesi, e altre a parte per gli extracomunitari.

Leggi anche:  Migranti, 50mila spariti in Europa negli ultimi 3 anni: in Italia sono 23mila i minorenni scomparsi nel nulla
Native

Articoli correlati