Omicidio stradale, Bonafede accellera: l'uso del cellulare alla guida può diventare un'aggravante
Top

Omicidio stradale, Bonafede accellera: l'uso del cellulare alla guida può diventare un'aggravante

Il guardasigilli ha convocato un tavolo di maggioranza per chiedere un via libera veloce alla nuova riforma del codice stradale

Cellulare alla guida
Cellulare alla guida
Preroll

globalist Modifica articolo

20 Luglio 2020 - 07.59


ATF

Inasprire le pene sull’omicidio stradale. E’ ciò che vuole fare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha convocato un tavolo di maggioranza in via Arenula per chiedere un via libera veloce a un disegno di legge ad hoc. Il provvedimento prevede che l’uso del cellulare alla guida costituisca un’aggravante, così come lo è la guida in stato di ebbrezza.

A distanza di 4 anni dall’ultima modifica della legge sul codice della strada e a distanza di un anno dall’ultimo accordo nel governo (all’epoca giallo-verde) in cui sono state imposte multe più salate ai trasgressori, il titolare del dicastero alla giustizia vuole recuperare tempo e accelerare sulla riforma per inasprire il reato di omicidio stradale. Come scrive Il Messaggero, il disegno di legge aumenta “le condotte di particolare pericolosità punendo, per esempio, chi provoca involontariamente la morte di una persona oltrepassando una striscia longitudinale”.

Il ddl inoltre depotenzia il concorso di colpa: viene abrogato l’articolo che prevede una circostanza attenuante nel caso in cui la morte di un soggetto è avvenuta non esclusivamente dall’azione o dall’omissione del colpevole. La stretta riguarda soprattutto chi omette di prestare assistenza o non si mette immediatamente a disposizione della polizia giudiziaria: “al momento è previsto un aumento di pena di un terzo, ora diventa di due terzi, della metà e non più di un terzo se il conducente è in stato di ebbrezza alcolica”. In caso di uccisione di più persone, secondo la nuova riforma, la pena deve essere aumentata almeno di un terzo. Per omissione di soccorso è previsto l’arresto obbligatorio, non più facoltativo.

Leggi anche:  Uccise la sorella a coltellate, per Alberto Scagni confermati 24 anni: l'accusa chiedeva l'ergastolo
Native

Articoli correlati