Tragedia nel ciclismo: muore Michele Scarponi, investito mentre si allenava
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Tragedia nel ciclismo: muore Michele Scarponi, investito mentre si allenava

Il grande atleta aveva vinto il giro d'Italia nel 2011. L'incidente vicino Ancora

Michele Scarponi
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22 Aprile 2017 - 10.09


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È un sabato di dramma per i ciclismo italiano. Michele Scarponi è morto questa mattina, poco fa in un incidente stradale mentre si allenava alle porte di Filottrano suo paese natale. Lo ha confermato tra le lacrime il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco.

Il ciclista azzurro è stato investito questa mattina da un furgone ad un incrocio mentre si allenava in bicicletta a Filottrano, in provincia di Ancona. “E’ una vera tragedia, Michele era un uomo squadra di grande professionalità”, ha dichiarato Di Rocco.

Il ciclista marchigiano era stato vincitore del Giro d’Italia 2011 e pochi giorni fa aveva vinto la tappa del Giro della Alpi.

Scarponi era tornato a Filottrano ieri da una gara. Attivato il 118, la centrale operativa ha provveduto ad inviare un’ambulanza che in pochi minuti ha raggiunto il luogo dell’intervento. Nel frattempo, da Torrette, si alzava in volo l’elicottero. L’anestesista rianimatore non ha potuto far altro che constatare il decesso.

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Lascia la moglie e due figli gemelli. Solo cinque giorni fa Scarponi aveva vinto a Hungerburg, in Austria, la prima tappa del Tour of Alps. Avrebbe compiuto 38 anni a settembre. Professionista dal 2002, grande scalatore, ha vinto il Giro d’Italia 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador, e nel 2009 la Tirreno-Adriatico.

Attualmente portacolori dell’Astana, Scarponi ne era stato nominato capitano per il prossimo Giro d’Italia per il forfait per infortunio di Fabio Aru.

“Era stato nominato capitano per il Giro dal suo team ma il destino ha voluto così per lui. E’ una brutta giornata. E’ un destino scritto male. Era fortemente attaccato al suo lavoro, al suo ciclismo. E’ una cosa assurda quella che è accaduta”, ha aggiunto Di Rocco, parlando di Scarponi, che lo scorso anno era stato un gregario fondamentale per il successo di Alberto Nibali al Giro. “Ha fatto la differenza con Nibali e la stava facendo con Fabio Aru e anche in nazionale. Era amato e rispettato da tutti”.

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