Bari, usata per la prima volta la culla termica della Chiesa, Don Ruccia: "Una nuova nascita per quel bambino"
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Bari, usata per la prima volta la culla termica della Chiesa, Don Ruccia: "Una nuova nascita per quel bambino"

L'iniziativa e' stata attivata il 24 giugno del 2014 e oggi per la prima volta è stata usata. Accanto al piccolo un biglietto dei genitori: "Si chiama Luigi"

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19 Luglio 2020 - 10.10


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Don Antonio Ruccia aveva fatto installare la culla termica nella chiesa di San Giovanni Battista a Bari sei anni fa ma fino a quel momento nessuno l’aveva usata. Da una parte può sembrare una buona notizia, dall’altra, forse, vuol dire che tanti bambini sono stati abbandonati senza speranza. Per questo quando il suo telefono è squillato alle 8:15 di mattina e nella culla ha trovato un neonato, Padre Ruccia si è fatto prendere dall’emozone: “Strillava come un matto ed era meraviglioso” racconta. Accanto al piccolo che dovrebbe avere non più di una settimana di vita, un biglietto lasciato dai suoi genitori. “C’era scritto che il nome da dargli, Luigi. E si diceva che la mamma e il papà lo avrebbero amato per sempre”, racconta con la voce tremula il parroco che e’ andato in caserma a denunciare l’accaduto. “Ho chiamato subito il 118 e ora il bimbo è in ospedale”, continua il sacerdote che non se la sente di fare ipotesi sulle motivazioni del gesto. “In collaborazione con il reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari abbiamo pensato alla culla termica anni fa. L’iniziativa è stata attivata il 24 giugno del 2014 e oggi per la prima volta è stata usata. Mi creda, vedere quella vita nella culla mi ha riempito il cuore di meraviglia e gioia. È stato indescrivibile”.
Il piccolo che indossava una tutina a fasce bianche e azzurre ora è accudito nel Policlinico barese. “Inutile dirle l’emozione dei colleghi che erano di turno”, dichiara alla Dire Nicola Laforgia primario di Neonatologia. Come sta il neonato? “Molto bene e sembra sanissimo. È un bambino in ottime condizioni. Ha qualche giorno di vita e procederemo a tutti i controlli nelle prossime ore”, risponde e sottolinea: “È un segnale di speranza, nei giorni successivi alla pandemia per tutto quello che abbiamo vissuto. La scelta dei genitori è stata sicuramente sofferta. Non sappiamo i motivi alla base della scelta, forse motivi economici o altro. L’importante è che abbiano dato una possibilità a questo bambino, che è come se oggi rinascesse una seconda volta”. Ora toccherà al tribunale dei minori avviare le procedure del caso, intanto “continueremo a prendercene cura noi”, aggiunge il neonatologo. “Abbiamo creato la culla termica sei anni fa e da allora non era stata mai usata. Quanto accaduto oggi, in questa assolata giornata di piena estate è davvero un segno di rinascita”, conclude.

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