A Verona la polizia blocca per terra un uomo, i testimoni: "Non opponeva resistenza, gridava di dolore"
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A Verona la polizia blocca per terra un uomo, i testimoni: "Non opponeva resistenza, gridava di dolore"

Un video di una testimone mostra l'episodio: l'uomo era ubriaco e i poliziotti sostengono che abbia provato ad aggredirli. I testimoni, però, smentiscono

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10 Luglio 2020 - 09.53


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A Verona un uomo è stato bloccato a terra da tre poliziotti per almeno cinque minuti e dal video che una testimone ha fornito a Repubblica sembra che sia completamente inerme. La polizia ha dichiarato che l’uomo era in stato di ubriachezza molesta e continuava a pretendere alcolici in un bar di Borgo Nuovo, in provincia di Verona. Gli agenti sono arrivati sul posto, uno di loro ferma l’uomo e lo porta di peso alla volante, dove viene perquisito e gli vengono abbassati i pantaloni. Poi, dicono i poliziotti, ‘ha fatto resistenza e ci ha aggrediti’. 
Ma i testimoni presenti alla scena raccontano una versione diversa: “Nessuna resistenza, gli sono stati addosso in tre e gridava di dolore”. Nel filmato si vedono gli agenti che tengono l’uomo riverso a pancia in giù sull’asfalto, al centro di un parcheggio. Dietro una delle due auto della polizia intervenute. Un poliziotto gli tiene bloccati i piedi, l’altro la schiena, un altro il collo. L’arrestato – sotto lo sguardo di altri avventori del bar e di alcuni residenti della zona – grida, bestemmia. Si lamenta per la presa degli agenti che lo hanno ammanettato. Si sente una donna, che forse lo conosce, che gli dice “non gridare, respira”. Un altro uomo, poi allontanato dagli uomini in divisa, cerca di aiutarlo e altri dicono ai poliziotti di fermarsi, altrimenti “lo ammazzate”.
I poliziotti sostengono che ha “rifiutato di mostrare i documenti e ha iniziato a inveire contro di noi. La situazione si è scaldata a tal punto che l’uomo ci ha aggredito fisicamente, tentando addirittura, spalleggiato da altri due avventori, di sottrarci le manette di sicurezza”. Anche su questo punto, il testimone che ha filmato e ha riferito l’episodio a Repubblica fornisce un racconto contrastante: “Nessuna delle persone che ha assistito all’arresto ha visto l’uomo alzare le mani”.
“Lo hanno fatto appoggiare al bagagliaio – racconta il testimone, che chiede l’anonimato. A un certo punto l’uomo aveva i pantaloni abbassati. Ho pensato a una perquisizione, benché anomala. Subito dopo lo hanno messo a terra. È arrivata un’altra volante. Vedendo quell’uomo tenuto fermo a terra che gridava – e sono trascorsi almeno cinque minuti – mi è venuto naturale filmare la scena. Che bisogno c’era di tenerlo così, in tre, dal momento che era già pancia sulla strada, ammanettato? Tutti avevamo visto che era ubriaco. A un certo punto ho pensato si stesse sentendo male…”
Intorno alcune persone protestano. Nel comunicato di polizia, l’episodio è così descritto: “Non c’è stato altro da fare se non arrestare il soggetto per resistenza. Una volta a bordo dell’auto l’uomo ha continuato a tenere atteggiamenti violenti, arrivando persino a danneggiare i vetri della volante contro i quali sbatteva le manette, nonché, una volta condotto in questura, a dare calci alla porta dell’ufficio nel quale era trattenuto”. Denunciato per resistenza a pubblico ufficiale (ha già un medesimo precedente alle spalle) e convocato per il giudizio direttissimo la mattinata di mercoledì 8 luglio, l’uomo è in stato di arresto (convalidato dal giudice, che ha fissato l’udienza a dicembre).

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