Bartolo accusa: "Salvini e Meloni a fomentano il razzismo, per esistere hanno bisogno del nemico"
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Bartolo accusa: "Salvini e Meloni a fomentano il razzismo, per esistere hanno bisogno del nemico"

L'ex medico di Lampedusa e adesso europarlamentare durissimo: “Ma cosa c’è da sorprendersi da uno che mentre chi gli sta vicino parla dei bambini morti si mette a mangiare ciliegie!"

La copertina del libro 'Le Stelle di Lampedusa' di Pietro Bartolo
La copertina del libro 'Le Stelle di Lampedusa' di Pietro Bartolo
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

20 Giugno 2020 - 15.18


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“Ma cosa c’è da sorprendersi da uno che mentre chi gli sta vicinoparla dei bambini morti si mette a mangiare ciliegie! Sono politici come Salvini o la Meloni a fomentare l’odio razzista. Per esistere hanno bisogno del Nemico da additare come responsabile di tutti i mali: la disoccupazione, la criminalità diffusa, e se avessero potuto spararla grossa, anche del Coronavirus”.

Se c’è un uomo simbolo di una Italia solidale, generosa, impegnata in una solidarietà fattiva, quotidiana, nei confronti di migranti e rifugiati che in questi anni sono sbarcati sulle coste siciliane, quest’uomo è Pietro Bartolo, 64 anni, il “medico dei migranti”, impegnato da una vita a Lampedusa, reso famoso dal film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, vincitore nel 2016 dell’Orso d’oro a Berlino, ed oggi europarlamentare, tra i più votati in Italia.

In questa intervista esclusiva concessa a Globalist, Bartolo parla anche dei decreti sicurezza: “Dovrebbero essere cancellati totalmente. Altro che decreti sicurezza. Sono decreti insicurezza , perché hanno buttato sulla strada tantissimi migranti, finiti alla mercé delle organizzazioni criminali”.

Al Parlamento europeo Lega e Fdi hanno rifiutato di condannare il razzismo, votando contro una risoluzione al Parlamento europeo contro il razzismo in solidarietà con le manifestazioni di Black Lives Matter. Come commenta il loro voto contrario?

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Vista la loro storia, la sorpresa sarebbe stata se avessero votato a favore. Stiamo parlando di politici, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che hanno cavalcato paure e insicurezze additando i migranti come fonte di ogni male. Così hanno alimentato l’odio xenofobo. Quanto a Salvini, dopo essersi infatuato di Putin ora non perde occasione per elogiare Trump, ergendolo a modello. Ma per tornare al voto del Parlamento europeo, è importante, a mio avviso, sottolineare che la risoluzione è stata sostenuta e votata anche dai parlamentari di Forza Italia. Ci si può dividere su tante cose, ma sulla condanna di ogni forma di razzismo, le forze democratiche devono fare quadrato. E’ una battaglia di civiltà.

A proposito di battaglie politiche. In Italia si discute sulla modifica dei decreti sicurezza. Qual è la sua opinione in merito?

Fosse per me, li cancellerei totalmente. Ma quali decreti sicurezza Sono stati decreti insicurezza!. Lo sono stati perché hanno gettato in mezzo alla strada tante persone che sono finite nelle mani delle organizzazioni criminali. Sono stati decreti insicurezza perché hanno precarizzato situazioni già al limite, e indebolito cose positive che erano state fatte…

A cosa si riferisce in particolare?

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Mi riferisco all’esperienza dello Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) grazie al quale si è cercato, e in molti casi riuscito, a determinare processi di inclusione di migranti e richiedenti asilo, creando opportunità di lavoro e dimostrando che una comunità integrata è una comunità non solo più solidale, ma più ricca. E’ l’esperienza che Mimmo Lucano ha portato avanti a Riace. E non a caso, il sindaco Lucano è stato subito preso di mira dalle destre. Perché il modello Riace smontava la loro narrazione sull’invasione, sull’impossibilità di coesistere e cooperare assieme. Ora il Consiglio di Stato ha dato ragione a Lucano, ma resta la campagna di odio della quale è stato oggetto.

Oggi è la Giornata del Rifugiato. L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nell’annuale rapporto Global Trends, ha fotografato un mondo sempre più diseguale e ingiusto. Un dato per tutti: quasi 80 milioni di persone in fuga.

Un dato sconvolgente, quello a cui lei fa riferimento, ma sconvolgente, e molto significativo, a anche la parte del Global Trends in cui si dà conto del fatto che la stragrande maggioranza di questa moltitudine che fugge dall’inferno di guerre, pulizie etniche, povertà assoluta, disastri ambientali, trova un precario rifugio in Paesi poveri e non nel ricco Occidente. Quanto all’Italia, sono una lacrima dell’oceano. Chi parla ancora di “invasione” dovrebbe vergognarsi. Queste persone non cercano l’eldorado, ma la sopravvivenza. Tanto si è detto e scritto su “aiutiamoli a casa loro”, per non averli a casa nostra. Quanta ipocrisia e falsità c’è in questa affermazione. M se siamo stati noi, l’Occidente, a penetrare in “casa loro”, depredandoli delle ricchezze naturali, sfruttandoli in modo disumano, fomentando guerre per preservare i nostri interessi e quelli delle multinazionali, e violentando l’ambiente. Rispetto a tutto ciò, non esiste un risarcimento adeguato. L’Occidente si è arricchito sulla loro pelle e ora erige muri, chiude porti, blinda le frontiere. Vergogna! Si continua ad affrontare il fenomeno migratorio come una emergenza, riducendolo peraltro a problema di sicurezza e di ordine pubblico, mentre invece è un fenomeno strutturale, è la normalità del nostro tempo, non l’emergenza. Stiamo parlando di persone, non di numeri. Di vite spezzate, di un futuro negato. Se le parole solidarietà, giustizia, umanità, hanno ancora un valore concreto, è tempo di dimostrarlo.

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Partendo dai più indifesi tra gli indifesi: gli 80 milioni in fuga. Un popolo invisibile solo per chi non vuol vedere per meschini calcoli elettorali.

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