Coincidenze: Casteldieci il paese originario della famiglia Burioni è immune dal contagio
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Coincidenze: Casteldieci il paese originario della famiglia Burioni è immune dal contagio

"Sono felice che a Casteldelci non ci siano casi" - ha dichiarato il virologo - "ma guai ad abbassare la guardia"

Burioni
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1 Aprile 2020 - 13.24


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Casteldelci, piccolo borgo della Valmarecchia in provincia di Rimini, di cui è originaria la famiglia del virologo Roberto Burioni, è ad oggi “coronavirus-free”. Un luogo abbarbicato sulle colline che grazie all’esemplare collaborazione tra i suoi non più giovani abitanti è riuscito a proteggersi dal contagio.
“Sono felice che a Casteldelci non ci siano casi – ha spiegato al “Resto del Carlino” lo stesso Burioni – È un luogo al quale sono legatissimo. Dove i miei genitori, in tempi normali, passano gran parte dell’anno nella casa di famiglia”. Casteldelci è un paesino di appena 400 persone, di cui la metà anziani. “Sicuramente la posizione del borgo è defilata e la bassa densità di popolazione hanno aiutato a impedire il contagio”, afferma il virologo, ma vietato abbassare la guardia. “È necessario ricordare che anche chi abita a Casteldelci o nei paesi più piccoli, è suscettibile all’infezione virale e quindi bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie per non infettarsi. Non vedo l’ora di tornare a Casteldelci per passare belle giornate all’aria aperta nella natura bellissima di quel luogo”.
I cittadini sono in salute e la comunità è unita. Forse alla base della prevenzione c’è proprio questa grande collaborazione, tra amministratori e cittadini. “L’attenzione è grande. Non bisogna essere superficiali e irresponsabili – dice al quotidiano il sindaco Fabiano Tonielli – soprattutto adesso che la gente inizia a stancarsi di stare a casa. Anche se non abbiamo al momento casi positivi non possiamo abbassare la guardia”. Il medico di famiglia locale, Elisa Giuliani, spiega: “Mi sono battuta molto dall’inizio per la prevenzione. Molti erano contrariati ma abbiamo agito nel migliore dei modi. Appena chiuse le scuole, ho chiuso l’ambulatorio. Tutta la comunità è organizzata per la consegna di farmaci e spesa a domicilio. Con la farmacista del paese ci siamo attivate per la consegna di ricette elettroniche via mail e sono attiva con un servizio capillare telefonico. Con il sindaco siamo in azione anche per i beni di prima necessità. Ci aiutiamo tutti a vicenda”.

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