Cibo, trasporti, edicole: tutte le attività escluse dalla nuova stretta del governo
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Cibo, trasporti, edicole: tutte le attività escluse dalla nuova stretta del governo

Continuano a operare tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti.

Fila ai supermercati
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22 Marzo 2020 - 11.53


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Chi resta aperto e chi no: è di circa una settantina di voci la lista provvisoria delle attività che resteranno aperte con l’entrata in vigore delle nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte per affrontare l’emergenza coronavirus. Continuano a operare tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti.
Netta, invece, la riduzione delle attività legate alla P.a.: restano di fatto aperti gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione. Garantiti anche edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione.

Alimentari

Restano aperti i supermercati, i discount, gli ipermercati e tutti i negozi di alimentari. Alcune Regioni hanno prodotto ordinanze per ridurre gli orari di apertura (domenica sono chiusi in Emilia Romagana e nel Veneto)

Farmacie

Restano aperte regolarmente farmacie e parafarmacie

Trasporti

Il trasporto ferroviario di persone e merci, quello dei passeggeri in aree urbane ed extraurbane, i taxi, il noleggio di auto con conducente, il trasporto marittimo e quello aereo restano attivi. Regolare anche il trasporto delle merci su gomma

Tabaccai

Anche i tabaccai non sono interessati alla stretta

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Edicole

Continua regolarmente anche la vendita dei giornali

Le altre attività

Restano attive l’industria delle bevande, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere.

Nessuno stop anche alle attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti.

 Non dovrebbero essere intaccati dal provvedimento neanche i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche. Nell’ambito della pubblica amministrazione restano “in vita” l’assicurazione sociale obbligatoria, i servizi legati alla difesa e, chiaramente, l’assistenza sanitaria. Esclusi, infine, i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale.

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