A Palermo gara di solidarietà per pagare una piccola spesa a un padre disoccupato e senza soldi
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A Palermo gara di solidarietà per pagare una piccola spesa a un padre disoccupato e senza soldi

Il supermercato in tempi di coronavirus, un ragazzo con un pacco di pasta, due buste di latte e confezioni di pomodoro. Non può pagare. Ci pensano gli altri in fila

Supermercato a Palermo
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

21 Marzo 2020 - 19.59


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Nell’Italia che si lascia catturare dal panico, fa file interminabili ed esce dai supermercati coi carrelli stracolmi di poco razionali scorte da guerra, può capitare anche quel che ha scritto sulla sua pagina facebook l’amico Francesco Viviano, inviato che con le sue cronache e i suoi reportage ha raccontato a noi fatti e dei misfatti della su, della nostra Palermo, del Sud.
Il breve racconto di Francesco. Un supermercato di Palermo. davanti a Francesco e ad altri, un ragazzo che si avvicina alla cassa. Nel carrello ha solo un pacco di pasta, due bottiglie di latte e alcune lattine di pomodoro. Rivolto alla cassiera il ragazzo dice di non avere soldi, d’essere senza lavoro e di avere tre figli. Condizione già estrema, che sconfina nell’impossibile in questi tempi dove il lavoro lo perde o rischia di perderlo chi ce l’ha. Se poi non ce l’hai il lavoro, anche solo precario e in nero, qui puoi affidarti solo alla preghiera, sperando che da queste parti ti risponda Santa Rosalia, la Santuzza che riuscì a combattere la peste, e alla quale oggi  riuscirebbe difficile mettere uno appresso all’altro qualche posto di lavoro da distribuire, con giustizia, agli ultimi. Non ho soldi, dice il ragazzo alla cassiera.
E Francesco, che ben conosce il crinale difficile della disperazione di questa città, si fa avanti per pagare la spesa del ragazzo, evitargli guai perché già è arrivata la polizia. Ma a farsi avanti, a precedere l’amico Francesco c’è già un’altra persona, più vicina alla cassa e al ragazzo. Ci pensa lui a saldare il piccolo conto del giovane papà senza lavoro e senza soldi.
Ecco, in giorni ed ore nelle quali ci interroghiamo su come dovremo cambiare una volta usciti dal tunnel orribile di questi giorni, il piccolo episodio raccontato da Francesco, fatto di disperazione e di onestà, di concreta solidarietà, ci indica la strada.

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