Paura del contagio a Messina: è caccia ai 50 rientrati da Madonna di Campiglio
Top

Paura del contagio a Messina: è caccia ai 50 rientrati da Madonna di Campiglio

Sono medici, avvocati, professionisti, notabili della città. Messinesi indignati, il sindaco promette pugno duro.

Coronavirus
Coronavirus
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Marzo 2020 - 13.14


ATF

Messina angosciata e in rivolta, tutti a puntare il dito sui cinquanta irresponsabili tornati da Madonna di Campiglio lo scorso 7 marzo, dopo divertenti giornate sulla neve, in allegra compagnia. Medici, avvocati, professionisti della città, familiari e amici. Persone assai note e con ruoli rilevanti in città.
In città hanno provato a sfidare un elenco degli irresponsabili, l’elenco che si è formato ne riporta tanti che in realtà hanno dato prova di incredibile irresponsabilità, altri che si sono fatti avanti per smentire – prove alla mano – che non facevano parte dei cinquanta. Resta lo scandalo per quella allegra comitiva che sembra quasi abbia voluto sfidare, oltre che l’insidia del virus, anche ogni regola e limitazione. Messina è una città particolare, con antiche trame al suo interno tessute da potentati locali.
Qui è fortissima la massoneria, e qualcuno in città in queste ore evoca alcune appartenenze. Le cronache del passato recente e non raccontano di impunità su impunità, scenari l’università e la sanità.
Ed oggi, come riporta la Gazzetta del Sud, vien fuori il primo positivo al coronavirus, un medico, di circa 50 anni, che faceva parte, appunto, di uno dei gruppi rientrati il 7 marzo dalla settimana bianca a Madonna di Campiglio. È un medico del Policlinico, che in questi giorni ha svolto servizio anche in un centro diagnostico di Santa Teresa di Riva. Il medico ora è ricoverato al Policlinico, dopo una prima fase di isolamento in casa.   
Al centro diagnostico, tutti in quarantena insieme ai familiari, in quarantena tutte le persone che erano state visitate dal medico.  In allarme il Policlinico “G. Martino” di Messina.“Siamo tempestati da richieste di centinaia di cittadini – dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca – preoccupati perché vogliono sapere dei 50 messinesi tornati da Madonna di Campiglio lo scorso 7 Marzo. Una cosa è certa: parte di questa comitiva composta da nomi noti della città, al ritorno dalle vacanze, essendo transitati dall’aeroporto di Bergamo per raggiungere la località sciistica, hanno violato l’obbligo di comunicare il proprio rientro all’Azienda Sanitaria Locale e di mettersi in autoisolamento fiduciario per 14 giorni, come espressamente disposto dal DPCM 8 marzo 2020 artt. 3 e 5 e dall’ordinanza Presidente Regione siciliana contingibile e urgente n.3 del 08.03.2020. Parliamo di medici, commercialisti, avvocati e tanti altri notabili della città, che sono stati in contatto con centinaia di persone tornati dalle vacanze in montagna.
La Polizia Municipale, sezione di Polizia Giudiziaria, ha già acquisito i nominativi dei componenti della comitiva, che ha soggiornato in due alberghi della nota località sciistica. Ulteriore richiesta è stata inoltrata alla Questura di Trento per accertare se altri cittadini messinesi abbiano soggiornato in altre strutture alberghiere o B&B. Tali accertamenti consentiranno di verificare chi, tra i villeggianti, abbia rispettato le prescrizioni del DPCM e chi, invece, se ne sia infischiato continuando a svolgere una vita sociale incurante delle prescrizioni sanitarie dettate dall’art. 3 del DPCM 8 marzo 2020, esponendo al rischio del contagio tutte le persone con le quali è entrato in contatto”.“Dopo lunga e sofferta riflessione – continua il primo cittadino – sono giunto alla conclusione che non è possibile al momento procedere alla pubblicazione dei nominativi di questi concittadini che sembrano avere violato le basilari prescrizioni anti-contagio. Sarà prima necessario, infatti, verificare chi tra loro – ed alcuni sappiamo già che lo hanno fatto – si è autodenunciato all’ASP e si è posto in autoisolamento.
Per tutti coloro che non hanno rispettato queste norme scatterà ovviamente la denuncia ai sensi dell’art. 650 c.p. e di seguito procederò anche a rendere noti i nomi dei soggetti denunciati. Ma nel frattempo, ciò che urge è assicurare la massima tutela alla salute pubblica, e per fare ciò è necessario che ogni persona sia posta nelle condizioni di valutare se è entrata in contatto con uno o più di questi soggetti provenienti da Madonna di Campiglio. Per questa ragione, invito proprio i componenti della comitiva di sciatori che hanno fatto rientro da Madonna di Campiglio la scorsa settimana, a rendere noti i loro nomi e dichiarare se hanno seguito le norme anti-contagio, autorizzando il Comune di Messina a diffondere tale dato.
Solo così sarà possibile arginare il più velocemente possibile il rischio di contagio, perché ogni cittadino sarà messo in condizione di valutare il grado di rischio al quale è stato esposto ed assumere a sua volta tutte le cautele del caso, compreso l’autoisolamento e la richiesta di esecuzione del test tampone”.“Confido pertanto nel senso di responsabilità di ognuno – aggiunge il sindaco – e invito tutti i componenti della comitiva di sciatori a denunciarsi inviando una nota alla mail protezionecivile@comune.messina.it con la quale autorizzano il Comune a rendere noto il loro nominativo e la data di rientro a Messina. Allo stesso tempo invito l’ASP ME a predisporre subito quanto necessario per eseguire i controlli per ognuno di questi soggetti, ed adoperarsi per potere eseguire i controlli sulle persone che ci contatteranno chiedendo di essere sottoposte a controllo perché sono entrate in contatto con uno o più di questi soggetti.
Il rischio che stiamo correndo è quello di un contagio esponenziale, con un indice di contagio che viene ipotizzato, in via prudenziale, in un rapporto di 1 a 5, per cui per ogni soggetto risultato positivo vi è il rischio di contagio di altri 5 soggetti che siano venuti in contatto con il primo. Ci rendiamo conto della gravità della situazione? Adesso che vi è la certezza che almeno uno di questi soggetti che componevano la comitiva di sciatori ha contratto il Coronavirus, non è più tempo di omertà o di incertezze: autodenunciatevi e consentiteci di diffondere i vostri nominativi, solo così si potrà intervenire per evitare il peggio”.
“Mi sarei aspettato più senso di responsabilità da soggetti che sono anche medici, professionisti e notabili della città – conclude De Luca – specie perché di ritorno dalle zone dei primi focolai del virus.
Considerato il generale senso di imprudenza che continuiamo a registrare, sto valutando di fare un’altra ordinanza che impedisca a tutti di uscire da casa eccetto per motivi seri che vanno certificati. Mi auguro che per le ore 19.00 avrò già ricevuto le prime autosegnalazioni in modo da potere informare la collettività in diretta dalla pagina Facebook, De Luca Sindaco di Messina, e rendere pubblici i nomi di tali soggetti, a tutela dei cittadini che nei giorni successivi al loro ritorno in città sono entrati in contatto con loro”.

Native

Articoli correlati