Il coronavirus, prima di terrorizzare in questo momento l’Italia e il mondo intero, ha colpito la Cina come quanto avvenuto con la Sars nel 2003, cogliendo impreparata la popolazione dando il là alla “più grave crisi di salute pubblica della Cina”.
A definirla in questi termini è stato il presidente della Repubblica popolare Xi Jinping, parlando in teleconferenza con i principali leader di governo e militari, come riferito dal South China Morning Post Jinping ha parlato di un’epidemia con “la più rapida diffusione, la più infettiva e la più difficile da prevenire e controllare”.
Il presidente cinese ha altresì sottolineato come la Cina debba “trarre la lezione dalle carenze emerse nella risposta” alla crisi dovuta al coronavirus, che sino ad ora ha causato oltre 2.400 morti e più di 76mila contagi.
Jinping ha anche sottolineato che l’epidemia avrà “un impatto considerevole sull’economia e sulla società cinese” rimarcando però che “i fondamenti della crescita economica a lungo termine della Cina non sono cambiati e l’impatto dell’epidemia è a breve termine e complessivamente controllabile”.
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