Parla Yassin accusato da Salvini: "Sono italiano, gioco a calcio e sono pulito"
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Parla Yassin accusato da Salvini: "Sono italiano, gioco a calcio e sono pulito"

Ha diciassette anni, madre italiana, padre tunisino. Con la droga non c'entrano. Mai spacciato? "No mai". Precedenti? "No mai".

Cathy la Torre e il giovane Yassin
Cathy la Torre e il giovane Yassin
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22 Gennaio 2020 - 21.54


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Una vergogna assoluta essere andati a rompere la scatole a un ragazzino perbene.
“Lei spaccia?” Dopo la citofonata di Matteo Salvini il ragazzo del quartiere Pilastro di Bologna si è rivolto ad un avvocato Cathy la Torre, che sul suo profilo Facebook pubblica un lungo post e un’intervista a Iaia, il 17enne chiamato in causa dal senatore durante il suo tour a Bologna, e protagonista suo malgrado di un video che ancora campeggia sul profilo Fb del leader leghista.
“Il ragazzo di spalle – spiega l’avvocato presentando il video – è Yassin. Nascondo il suo volto perché è un minorenne, ha solo 17 anni. Posso dire il suo nome perché qualcun altro, ieri sera, in diretta sulla sua pagina, seguita da milioni di persone e ripreso da tutti gli organi di informazione, lo ha detto a microfoni unificati. Nome, Cognome, persino il Cognome della madre e il piano dove vive…. Lo ha detto citofonando a casa sua e chiedendo ‘Lei è uno spacciatore?'”.
“Così. Perché – spiega la Torre – una signora glielo ha detto. E lui, a favor di telecamera, non ha perso l`occasione per gettare un altro po` di odio contro gli stranieri. Perché questo è il punto: far passare lo straniero, in questo caso un ‘tunisino’, per uno spacciatore. Già. Ma Yassin, che tutti chiamano Iaia, non è un tunisino”.
Infatti, l’avvocato ricorda che “è italiano, figlio di un matrimonio misto, che mi vergogno pure a doverlo dire che si, si è pure figli di matrimoni misti! Iaia nella vita gioca a calcio e lo fa pure discretamente bene tanto da essere stato convocato 3 volte dalla nazionale giovanile a Coverciano, e aver giocato nel Sassuolo, nel Modena e no: non spaccia. Non ha precedenti penali, di nessun tipo. Zero. Nada. Niente. Vuole solo vivere la sua vita, giocare a calcio, studiare per ottenere la stessa patente del padre (che è un autista della Bartolini) e fare lo stesso lavoro”.
“Perché – rivela – tra 5 mesi diventa papà anche lui. Ma da ieri, per tanti, è solo ‘Yassin lo spacciatore’. Perché un ex ministro dell`Interno ha citofonato a casa sua chiedendogli “lei è uno spacciatore’. Perché serviva dare in pasto ai suoi fan l`immigrato delinquente. Ma ancora una volta, al Capitano, ha detto male. Si è scusato per il video in cui ha preso in giro un ragazzo dislessico”. E – avverte il legale che assiste il ragazzo – “questa volta le scuse non credo basteranno”.
Cosa facevi alle sei del pomeriggio? Chiede l’avvocato a Iaia nel video: “Ieri – racconta lui, parlata bolognese – stavo giocando a calcetto, gioco a calcio, me la cavo, ho giocato 4 anni al Sassuolo, due anni al Modena, tre volte convocato in nazionale italiana a Coverciano, e quest’anno gioco nell’Imolese”. E poi…”tra 4 mesi e mezzo divento padre, prima maggiorenne, poi padre”.
Tu sei tunisino? “No, italiano – risponde deciso – cittadino italiano. Mio padre è tunisino, mia madre è italiana, io sono nato in Italia, sono italiano”. Sei uno spacciatore? “Non no zero”. Mai spacciato? “No mai”. Precedenti? “No mai”.
Eppure ieri mentre era calcetto qualcuno ha bussato a casa tua…perché? “Non lo so, ci sono rimasto anche io, ieri – racconta – stavo ritornando dal calcetto, arriva un mio amico e mi fa: ma lo sai è successo questo e questo e questo, a casa tua ha suonato Salvini…pensavo che scherzasse poi ha iniziato a farmi vedere i video, mi sono messo a correre per andare a casa, mi sono impaurito, ci ero rimasto, non ci credevo neanche io”.
“Mio padre – racconta ancora Yassin – mi ha detto stai tranquillo aspettiamo domani che arriva tua madre e facciamo la denuncia”. Ma perché la signora che accompagnava Salvini ha detto che spacci? “Non lo so io, con questa signora – spiega il 17enne – ho avuto dei battibecchi con i miei amici, così, giocavamo lì sotto al portico o durante capodanno e a dicembre che scoppiavamo i petardi e lei si arrabbiava”.
Ma “è vero che in quel portico c’è un sacco di spaccio”. Forse la signora si è confusa vedendolo là in mezzo, “mi viene da pensarlo perché io non faccio queste cose qui”.
Non trova le parole per spiegarsi quello che è successo, non ce la fatta neanche a vedere tutto il video, moli amici e molti compagni di squadra lo hanno chiamato per chiedere come stava. E lui ancora non si capacita di ciò che è successo: “Io son rimasto. E’ una brutta cosa, mi viene da pensare e adesso la gente come mi guarda, adesso io esco e non è più come prima, io esco da solo vado a calcio, in bici e mi guardano …mi hanno sempre conosciuto come Iaia, che gioca a calcio, non lo so… molto probabilmente mi guarderanno con occhi diversi…ma io voglio che sappiano che capiscano che non sono uno spacciatore, io non spaccio, gioco a calcio e fra 5 mesi divento padre. Voglio solo far capire questo”. E non vuoi chiedere al senatore Salvini direttamente di togliere quel video?, chiede l’avvocato “Certo sì”; e allora chiediglielo, insiste l’avvocato e il ragazzo prende coraggio: “Salvini togli quel video, sono cose non vere. Padre e figlio spacciatore…cose non vere… mio padre si alza presto la mattina, lavora alla Bartolini”.
Poi spiega un’altra intervista dove era con suo fratello e il fratello, maggiore, ex pugile aveva ammesso ai giornalisti che incalzavano di avere lui sì dei precedenti: “Per rissa e rapina ma non per spaccio e ora ha la sua famiglia, lavora ha una vita diversa”. E ora che succede a Iaia? “Io voglio continuare la mia vita di prima uscire di casa, molti neanche mi conoscevano e ora vado in giro mi indicano quello è Iaia lo spaccaitore…no.”

 

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